VIVA VITTORIA: 23 e 24 Novembre
Anche a Ferrara in Piazza Castello
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Viva Vittoria 2024. Anche in piazza Castello
Sabato 23 e domenica 24 novembre, per la prima volta in Piazza Castello a Ferrara, si terrà la manifestazione: Viva Vittoria, un’opera relazionale condivisa che ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul drammatico fenomeno della violenza contro le donne. Come strumento per concretizzare questo progetto è stato scelto il “fare a maglia”, metafora di creazione e sviluppo di se stesse perché si tratta di una modalità creativa molto diffusa e facilmente apprendibile che in tutti gli adulti riconnette ad immagini familiari, fa emergere ricordi e crea un’attitudine all’incontro e alla relazione.
Dalla mattina di sabato 23 novembre quindi, l’intera Piazza Castello diventerà un grande tappeto multicolore: saranno stesi gli oltre 12.800 quadrati di 50 centimetri per lato, realizzati a maglia in nove mesi di lavoro.
Quadrati creati punto per punto, provenienti da 45 Comuni italiani che hanno aderito, oltre al coinvolgimento nella sola provincia estense di circoli di maglia, case di riposo, giovani e meno giovani e di 34 scuole.
Nei giorni precedenti, i quadrati saranno assemblati a quattro alla volta da 200 volontari nella chiesa parrocchiale dell’Arginone in città, con un filo rosso proveniente da Brescia, città dove nel 2015 ha debuttato “Viva Vittoria”.
Su ogni quadrato, sempre con l’utilizzo dei ferri, è anche scritto il nome delle autrici che così unite vogliono dare il loro contributo all’evento e, nello stesso tempo, il segno tangibile di una rete di relazioni, rapporti e solidarietà.
Esattamente come la rete da pesca proveniente dalla coop pescatori di Goro appesa nel cortile del Castello Estense, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre.
Le coperte realizzate e assemblate saranno vendute al pubblico al costo di 20 euro, con un’asta finale per le offerte maggiori. Il ricavato, hanno spiegato la coordinatrice dell’evento Donatella Mauro e la presidente Paola Castagnotto, sarà interamente devoluto al Centro Donna e Giustizia di Ferrara per aiutare le donne in difficoltà inserite nei percorsi di autonomia, al termine dei quali c’è spesso la necessità di sostegno in termini di casa, lavoro, pagamento delle bollette. Una forma di aiuto, inoltre, perché siano le donne stesse ad attivare tali percorsi ed evitare di passare da una dipendenza (fisica, psicologica ed economica) a un’altra (quella del Centro Donna).
Sul palco allestito in Piazza Castello, per l’inaugurazione ci saranno il prefetto, l’arcivescovo, il presidente della Provincia e la rettrice dell’Università, cui faranno seguito durante le due giornate del 23 e 24 novembre, gruppi teatrali e musicali delle scuole, associazioni femminili, cori e formazioni musicali in una non stop di animazione e sensibilizzazione, al termine della quale si svolgerà l’asta finale per la vendita delle coperte.
I gazebo allestiti per l’occasione da Croce rossa italiana, Carabinieri e Inps, saranno punti informativi sui recapiti cui rivolgersi in caso di necessità.
Fra tutti i quadrati di maglia che saranno assemblati insieme agli altri, ne sono arrivati 75 anche dalle donne ristrette nel carcere femminile della Dozza di Bologna, che hanno partecipato al laboratorio di cucito e uncinetto coordinato da Anna Rita Di Marco.laboratrio cucito
Continuo a credere che nella stupenda canzone “La libertà” di Giorgio Gaber ci sia riassunta una delle più belle definizioni di cosa sia la “libertà” (“Libertà è partecipazione”); grazie alle volontarie AVoC, quello delle donne del carcere della Dozza mi sembra un modo bello e responsabile di sentirsi libere.
Grazie davvero a loro, ad Anna Rita e ad Anna Laura che, oltre a renderle possibili, hanno scritto quanto segue per raccontarci meglio di cosa si occupa il laboratorio che curano presso la sezione femminile del carcere della Dozza a Bologna.
(Mauro Presini)
“Sono una volontaria AVoC (Associazione Volontari del Carcere)[1] e coordino il laboratorio cucito-uncinetto presso la sezione femminile della Casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna. Questo laboratorio, aperto alle detenute che ne fanno richiesta, è condotto da due volontarie, Amina Majidi (cucito) e Anna Laura Govoni (uncinetto-maglia) che gestiscono con molto entusiasmo il lavoro delle ragazze, insegnando (a volte da zero) e seguendole nei loro progressi.
Il laboratorio di cucito è stato per molto tempo un’attività del reparto per permettere alle detenute di imparare facendo lavori utili per il carcere, oltre a riparazioni di indumenti in un ambiente sereno in cui sentirsi seguite.
In seguito, al tempo del Covid, anche a causa delle difficoltà delle due precedenti volontarie, era stato chiuso. Quest’anno abbiamo pensato di riattivarlo per le importanti valenze educative di queste attività che promuovono un clima di serenità attraverso il rispetto reciproco, l’osservanza delle regole che sono state scritte e condivise con le detenute e la consapevolezza degli impegni assunti sia a livello personale che del gruppo, oltre a stimolare la creatività, il pensiero e la progettazione.
Partendo dai primi punti, da semplici lavori, man mano che miglioravano le loro competenze abbiamo visto aumentare la loro autostima attraverso la scoperta delle proprie capacità, il loro senso di responsabilità e il desiderio di migliorare.
A volte abbiamo avuto modo di vedere come nel piccolo gruppo si crei un clima di fiducia e di comprensione così eventi personali piccoli o grandi, gioiosi o dolorosi, erompono portando alla condivisione dei sentimenti in un modo che direi quasi “terapeutico”
Le detenute hanno voluto partecipare alla scelta del logo aggiungendo un piccolo cuore d’oro perché desideravano che il loro lavoro potesse portare qualcosa di buono a chi lo poteva riceverlo, infatti si era deciso di finalizzare le attività alla produzione di piccoli lavori da presentare a manifestazioni di solidarietà e beneficenza.
Attualmente partecipano 8 ragazze per il laboratorio di cucito e 7 per l’uncinetto e svolgono anche piccoli lavori di riparazione e riattamento dei propri indumenti, nell’ottica della riduzione dello spreco e dei rifiuti, oltre a lavori di cucito utili per il reparto.
Le detenute che seguono il corso di uncinetto hanno la possibilità di continuare a lavorare anche in cella, sia singolarmente che trovandosi in piccoli gruppi che aiutano a superare momenti di inoperosità e di noia. Nel periodo estivo infatti, quando molte attività cessano, le ragazze si sono dedicate con impegno alla produzione dei loro quadrati 50×50 per poter partecipare a W Vittoria nelle giornate di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne così abbiamo potuto consegnare 75 pezzi al Comitato promotore.
Per Natale anche su consiglio della Direttrice e di una volontaria missionaria abbiamo iniziato a realizzare borsine regalo con sciarpa, cuffia, penne e una piccola dama (queste grazie anche ad un laboratorio del legno del maschile) per persone che versano in diverse condizioni di disagio.”
(Anna Rita Di Marco)
La proposta di partecipare alla manifestazione Viva Vittoria Ferrara per supportare attività contro la violenza sulle donne è stata colta con piacere dalle partecipanti, diventando occasione per recuperare materiale inutilizzato e già presente nel laboratorio, ma anche di pensare di poter far parte di qualcosa di più ampio portando il proprio contributo. Le partecipanti si sono impegnate negli abbinamenti dei colori, negli aggiustamenti di ciò che era incompleto e tutta l’esperienza è stata l’occasione per imparare a creare i quadretti anche per chi non aveva mai lavorato a uncinetto.
Questa attività sì è conclusa a fine ottobre ed è durata per tutta l’estate. Per riuscire a lavorare la lana anche nelle giornate più torride, abbiamo attrezzato il laboratorio con ventilatori creando così uno spazio confortevole dove era piacevole stare qualche ora in serenità tutte insieme. Al termine di ogni incontro, di circa 2 ore e mezza, venivano scelti insieme i lavori che le partecipanti prendevano con loro per ultimarli durante la settimana fino all’incontro successivo.
Ad ogni quadretto consegnato a Ferrara è stata applicata l’etichetta con il logo del laboratorio ed è stato scritto a penna il nome dell’autrice. Al logo del laboratorio già precedentemente definito, è stata aggiunta la sagoma di un cuore di color oro su proposta delle partecipanti che quando abbiamo chiesto proposte di nomi hanno proposto “Laboratorio cuore d’oro”.
(Anna Laura Govoni)
[1] AVoC è un’associazione che si occupa principalmente di detenuti, intesi come persone recluse o agli arresti domiciliari e del loro reinserimento nella società, una volta usciti dal carcere.
Avoc è nata alla fine degli anni ‘80, all’interno del Baraccano, intorno all’ambiente della Chiesa della pace. Non si tratta però di un’associazione cattolica, vengono svolte perciò attività laiche, come corsi di cucina o di scrittura e molta attenzione viene posta alla visita dei familiari. L’associazione ha, infatti, un ufficio in cui i parenti possono trovare sostegno per il periodo che precede la visita. Ad oggi, per organizzare la rete di supporto ai familiari dei detenuti, AVoC ha 8 appartamenti offerti dal comune e uno donato da un privato cittadino, che riesce a mantenere attraverso diversi eventi di finanziamento. Il rapporto con la famiglia e il lavoro diventano perciò due fattori determinanti per riavvicinare i detenuti alla società e abbassare la recidività delle detenzioni.
Cover: Piazza Castello a Ferrara ricoperta dalle “coperte” di Viva Vittoria, 24 novembre 2024, ore 1o,00 – ph Mauro Presini
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Mauro Presini
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