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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


A Mantova l’edizione n.28 del Festivaletteratura.

Ci siamo quasi: da mercoledì 4 a domenica 8 settembre si terrà a Mantova l’edizione 2024 del Festivaletteratura,  il Festival  più longevo d’Italia come ci dicono le pagine introduttive al Programma. Le parole d’ordine lanciate anche quest’anno dal Comitato organizzatore sono “mettersi in ascolto, intensificare lo scambio, allargare il campo”.

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Così, nello spazio del centro storico della città, ma anche all’intorno in luoghi della periferia e della provincia, la kermesse letteraria darà vita a oltre 300 incontri, con ospiti provenienti da ogni parte del mondo e un pubblico che negli ultimi anni è sempre più internazionale. È preferibile chiamarli incontri, e non eventi come si dice abitualmente,  perché la vocazione del Festival si mantiene quella del dialogo e della condivisione “dal vero”, in presenza di chi parla e di chi ascolta,  col gusto di andare controcorrente in un tempo come il nostro.

Scrittori, giornalisti, rappresentanti delle case editrici, librai, illustratori, traduttori, bibliotecari e soprattutto moltissimi lettori, ecco chi animerà per cinque giorni gli spazi del Festival, elettrizzando la città. Ci sarà anche periscopio, con alcuni dei suoi redattori.

Tra i lettori sarà dato ampio spazio ancora una volta ai giovani e giovanissimi. Molti di loro hanno aderito nel corso dell’anno a gruppi di lettura della città o di reti più ampie. È il caso, per esempio, di Read More, il progetto di lettura che Festivaletteratura sta portando avanti dal 2016 nelle scuole secondarie di tutta Italia. Al Festival la Biblioteca di Read More dedicata a lettrici e lettori under 20 arriverà con due iniziative, per ritrovarsi in biblioteca al Museo Diocesano e anche nello spazio aperto di Piazza Alberti.

I luoghi della interazione umana difficilmente sono fondali neutri, men che meno ciò accade a Mantova, dove l’intenzione di mettere insieme le persone e i loro pensieri fa sì che si aprano aule scolastiche, piccole e grandi sale, ogni spazio al chiuso e all’aperto che sia consono alla relazione.

Vale per i lettori di tutte le fasce d’età e per ogni tipo di interesse, ma vorrei dire di passione. Vai al Festival e ti aggiorni sulle idee che si muovono nel mondo: ascolti parlare di economia e di ambiente, di libri antichi e nuovi, di critica letteraria e sociale, di lingua e altri linguaggi, film, podcast e tanto altro. Nella edizione 2024 sarà dato spazio a temi portanti quali il giornalismo e la guerra, il pensiero decoloniale, le relazioni tra scrittura e corpi, la presenza umana nell’ecosistema terrestre, madri e padri.  Si articoleranno nuove serie accanto alla più sperimentate in un intreccio di percorsi che il Programma mette in evidenza usando i colori, come nella mappa della metropolitana in una grande città da esplorare.

In questi cinque giorni di convivio le parole tuttavia restano il pane: come dice Manuela Manera in una delle pagine iniziali “le parole non sono mai ‘solo parole’ ma costantemente si fanno intrecci, narrazioni, prospettive talvolta inedite e sorprendenti. Mostrano sentieri da percorrere insieme o luoghi dove ritrovarsi”.

 

Per leggere gli altri articoli di Vite di carta la rubrica quindicinale di Roberta Barbieri clicca sul nome della rubrica o il nome dell’autrice

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Iscrivi il tuo film su ferrarafilmcorto.it

dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Roberta Barbieri

Dopo la laurea in Lettere e la specializzazione in Filologia Moderna all’Università di Bologna ha insegnato nel suo liceo, l’Ariosto di Ferrara, per oltre trent’anni. Con passione e per la passione verso la letteratura e la lettura. Le ha concepite come strumento per condividere l’Immaginario con gli studenti e con i colleghi, come modo di fare scuola. E ora? Ora prova anche a scrivere

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it