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Vannacci? Quando lo schifo vince sull’ironia
SCHIFO E RIBREZZO Ieri mattina, a Monaco di Baviera, sono tornato davanti alla fiamma perenne che arde sul monumento che commemora le vittime del nazismo. Là si fanno i conti con i propri orrori. Provo rabbia a valicare il confine e vedere, tra le prime immagini, questo personaggio esecrabile (lo ricordo, ospite riverito in città dell’emerito assessore Andrea Maggi nonché candidato nel partito del ringraziatissimo sindaco Alan Fabbri).
Vorrei essere ironico, e scrivere che sta mostrando la propria firma, perché già la lettura del suo primo libro mi aveva dato molte idee sul suo grado di alfabetizzazione e di coscienza sociale. Ma non ce la faccio a essere ironico con certa gente. Vannacci mi fa schifo, e mi fa schifo chi a ogni latitudine _ compresa Ferrara _ prova a legittimare o anche solo minimizzare i suoi atteggiamenti, riducendoli a calcolo elettorale, o semplicemente a ignoranza.
Qualche giorno di stacco mi fa essere meno coinvolto sulle imminenti amministrative ed Europee (un particolare: a Monaco di Baviera c’era un centesimo dei manifesti affissi nella nostra città), ma forse per questo più lucido. Questo essere, emblema di altre nullità che ben conosciamo, mi suscita ribrezzo.
E con questo, su di lui (e non solo) ci faccio una croce sopra. Non una ‘decima’, proprio la croce della cancellazione. Politica e morale. Ah, chi dice che andrebbe ignorato a mio avviso è un ingenuo o un cretino.
(Dalla pagina Facebook di Stefano Lolli)
In copertina: Roberto Vannacci durante la presentazione del suo libro all’Hotel Astra di Ferrara
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