Se date un’occhiata alle interviste rilasciate dagli ex giocatori del Manchester United, vi accorgerete che ciascuno di essi cita almeno una volta le temutissime sfuriate di Alex Ferguson negli spogliatoi: da Paul Ince a Rio Ferdinand, passando per Cristiano Ronaldo, ascolterete differenti versioni della stessa storia, il cui protagonista non può che essere l’ex allenatore scozzese.
Uno dei primi giocatori ad assistere a quelle sfuriate fu l’attaccante gallese Mark Hughes, il quale le descrisse con l’espressione hairdryer treatment, cioè il “trattamento dell’asciugacapelli”, all’inizio degli anni ’90. Stando alle parole dello stesso Hughes, pare che Ferguson urlasse il suo disappunto in faccia ai giocatori dopo una sconfitta o una prestazione poco convincente, nonché in seguito a dei comportamenti poco professionali. L’effetto stordente dell’hairdryer è rimasto particolarmente impresso nella memoria di Wayne Rooney, la cui autobiografia del 2012 contiene almeno un paio di riferimenti alle strigliate di Ferguson.
“When it happens, the manager stands in the middle of the room and loses it at me. He gets right up in my face and shouts. It feels like I’ve put my head in front of a BaByliss Turbo Power 2200.”
Nel caso ve lo steste chiedendo, sì, il BaBlyss Turbo Power 2200 è davvero un asciugacapelli, ed è anche uno dei più venduti nel Regno Unito. Insomma, è evidente che l’espressione coniata da Mark Hughes è entrata a far parte del gergo calcistico inglese, sostituendo tra l’altro l’originario throwing teacups, modo di dire con cui i commentatori britannici descrivevano lo sfogo di un allenatore negli spogliatoi.
Sta di fatto che l’hairdryer treatment di Alex Ferguson ha ispirato degli spot televisivi – li trovate qui e qui – e, assieme ad altre espressioni riconducibili all’ex tecnico scozzese, si è guadagnato un posto nel dizionario della HarperCollins. Se invece volete saperne di più sulle strigliate del buon vecchio Fergie, qui c’è una lista delle più conosciute.
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Paolo Moneti
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