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“One day all of this will be yours”, il cortometraggio di Losing Truth ci descrive un futuro incerto, dove manca l’aria, ormai irrespirabile, un luogo senza musica dominato dal grigiore. A figli e nipoti lasciamo un’eredità terrificante…

Sceso il sipario sul Ferrara Film Corto Festival e dopo avervi presentato “L’allaccio”, di Daniele Morelli, menzione Speciale della giuria del festival, oggi è il turno del Premio al miglior corto nella categoria “Ambiente è Musica” al regista Losing Truth con l’opera “One day all of this will be yours”: Per l’impatto emotivo suscitato dalla giusta alchimia ottenuta tra musica e immagini che sensibilizza l’osservatore sulle questioni ambientali arrivando a toccare le coscienze.

Il corto è stato realizzato in sole 72 ore per Artivis(mo) Contest 2021, del novembre 2021 [(Artivismo /Arte + Attivismo + mo (ora)], dove ha vinto il premio ‘Video-Art Category’. Per la sua realizzazione non sono stati usati filmati di stock e il regista ha realizzato tutto da solo. Oltre a varie candidature in numerosi festival, ha vinto il premio all’Ariano International Film Festival nell’agosto 2022 come “Best Documentary – AIFF Green”.

Di fronte al titolo viene alla mente Lord Fauntleroy, quando, nel film “Il piccolo Lord” (1980), sulla collina verdeggiante da cui si ammirano gli ampi possedimenti inglesi, dice all’amato e delicato nipote Cedric: “tutto questo sarà tuo, un giorno”.

Invece no, siamo all’antitesi, parliamo di tutt’altra eredità, quell’amaro regalo che noi, incoscienti abitanti dell’Antropocene, stiamo facendo alle generazioni future: un mondo in disastrosa rovina.

La natura ci ha messo alle strette e tra qualche anno il nostro pianeta potrebbe non essere più vivibile. Almeno non lo sarà per noi umani, perché Lei, Madre Natura, troverà il modo di andare avanti. A causa dell’indifferenza verso un futuro che sembra sempre troppo lontano, ma che in realtà è sempre più vicino, la situazione sta diventando irreversibile.

Nemmeno i supereroi potrebbero salvare questo mondo terribilmente devastato, ferito.

Non esiste un Pianeta B e stiamo consegnando alle generazioni future l’eredità peggiore: un mondo fatto di mascherine, dove l’aria sarà irrespirabile, dove il canto degli uccelli non esisterà più e dove l’acqua sarà quasi indisponibile. Aridità di risorse e sentimenti.

A circondare i superstiti, solo rifiuti, plastica, detriti, scarti, smog, nebbia, fumo e assenza totale di note e di musica. Mancano i colori, le tonalità del grigio stanno sostituendo il rosso-arancio del sole e il giallo dei girasoli. Tutto è plumbeo. Dallo schermo si percepisce l’odore acre del disastro. È un quadro raccapricciante, triste e spaventoso. Ma reale.

Ai (tristi e miseri) posteri stiamo dicendo: un giorno (non troppo lontano) tutto questo sarà tuo! Purtroppo. È già troppo tardi per invertire la rotta?

Per vedere il corto:

Losing Truth (alias Damiano Petrucci) è un artista multimediale con oltre dieci anni di esperienza nel mondo della fotografia e della musica. Nel 2020, si diploma in “Musica Elettronica e Composizione Audiovisiva Digitale” presso il “Conservatorio Licinio Refice” di Frosinone dove tutt’ora studia musica elettronica, sound design e composizione audiovisiva.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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