“Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il suo cane”. Esordio al lungometraggio di Jasmine Trinca.
Candidato al David di Donatello 2023 come miglior esordio alla regia, dopo il corto di dodici minuti Being My Mom del 2020, Marcel! di Jasmine Trinca è un altro viaggio madre-figlia, quasi onirico, dolorosamente autobiografico.
Atmosfere felliniane per un percorso tortuoso e complesso dove la Madre (Alba Rohrwacher) crede che “all’arte si deve la vita”, sempre e ad ogni costo.

Oltre alla madre, ci sono la Figlia (Maayane Conti), il Nonno di poche parole (Umberto Orsini) e la Nonna più espansiva (Giovanna Ralli), Dario Cantarelli (lo Spasimante della madre), Valentina Cervi (la Cugina), Valeria Golino (l’Analista), Giuseppe Cederna (l’Amico elegante) e un cameo televisivo di Paola Cortellesi. Ma ognuno si identifica solo grazie al suo ruolo, nessuno ha un nome, se non il cane artista, Marcel.

E c’è il destino vagabondo dei performer di strada, i ricordi, il marito perduto, la malinconia, i colori sbiaditi. I ruoli sono maschere imprigionate in una scenografia che poco muta e che si ripete, quasi sempre uguale. Un po’ come avviene nello spettacolo “Toujours Marcel”, che la madre, artista di strada, replica ogni volta come un rito. Lei, che di definisce un insieme di Pina Bausch e Marcel Marceau, il famoso mimo (stesso nome del cane…), peraltro richiamato dal trucco.

Le donne sono il motore, le vere protagoniste, i personaggi maschili sono ai margini, relegati al silenzio, come il Nonno, o al ricordo, come il Marito/Padre pittore. A corollario del trinomio madre-cane-figlia. Una madre pur presente nell’assenza, un po’strana, con le sue idee, un cane che c’è sempre, c’era, non c’è più ma ci sarà sempre. E il dolore di una figlia che non comprende. Una figlia che, in tate notti insonni e agitate, cerca attenzioni e complicità. E che per averle farà di tutto, compreso l’inimmaginabile.

Anche lo spettatore fatica a capire, fino alla frase illuminante del nonno-Orsini che ci apre un mondo, quel mondo. Una delle poche che pronuncia, nel suo eterno giocare a carte in solitaria, ma che dischiude tutto il mistero.
Il film si muove in una dimensione sospesa, vuota come i pomeriggi d’estate tra le strade di Testaccio e di Ostiense dove è girato. Non c’è spazio per il cambiamento e la libertà, tutto è segnato e disegnato. I rapporti sono faticosi, si trascinano.
Eppure, il racconto è punteggiato in capitoli, secondo gli esagrammi dell’I Ching, che, invece, delineano un percorso di trasformazione e di evoluzione. Quindi qualcosa deve accadere, qualcosa che rimetta in moto le cose. Così sarà.
Marcel! di Jasmine Trinca, con Alba Rohrwacher, Maayane Conti, Giovanna Ralli, Umberto Orsini, Dario Cantarelli, Valentina Cervi, Valeria Golino, Giuseppe Cederna, Italia-Francia 2022, 93 mn.

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