Storie in pellicola / Il mondo dell’uomo in crisi, cambi di prospettiva
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Mondi diversi, cambi di prospettive. I due cortometraggi di oggi, “Affendomino” e “Space Woman”, vi portano in altri spazi.
Il mondo costruito dall’uomo, fatto di grattacieli, cemento e investimenti gonfiati, è sempre più fragile. Cosa succederebbe se anche una sola scimmia in uno zoo si ribellasse e tutto ciò che l’uomo ha costruito improvvisamente crollasse, come un domino?
Ulf Grenzer prova a raccontarvelo con il cortometraggio animato, di quattro minuti, “Affendomino”, le vicende di una scimmia che si abbandona al ricordo della sua vita nella giungla. Che bello era saltare fra gli alberi e mangiare banane…
Allo zoo questa simpatica scimmia incontra un uomo con sua figlia: lui lavora, sempre, l’orecchio incollato al cellulare, i grafici dei profitti che sul suo computer salgono e scendono. Una telefonata lontana, un ordine impartito, una motosega in azione a un uomo con le cuffie, un albero che cade, e il grafico sale. Il disastro nella natura e il suo portafoglio cresce, il margine di guadagno sale. Un’affannosa continua corsa e il dollaro avanza. Poco tempo per dare attenzione alla figlioletta. Le ricchezze non possono aspettare, il tempo, in fondo, è danaro.
Mentre quell’uomo d’affari bieco e senza scrupoli continua la sua corsa all’oro e all’abisso, l’Orangutan e la bambina si divertono insieme. Una serie di casuali eventi cambierà per sempre la sua vita in gabbia. Sarà lui a prendere in mano il cellulare e a dare altro ordine confuso. Palazzo che crollano. Effetto domino. La prospettiva cambia. Fantastico.
La prospettiva può cambiare anche per una simpatica signora che sta per andare in pensione: 64 anni e congedo dalla professione di insegnante.
È la storia di Maha (interpretata da Maha Abas, la madre del regista) in “Space Woman”, del libanese Hadi Moussally, la storia di una donna come tante, divorziata, rimasta sola. I figli sono partiti da tempo, sono all’estero e li vede poco, e lei si ritrova di fronte alla solitudine, la realtà cui la pensione la mette davanti. Sulle note di “Hypercube” di Loopstache, Maha sogna e si diverte. E ci coinvolge nella sua simpatica e allegra follia. Non ha forse sempre sognato di essere un’astronauta? E se si lasciasse a dare a questa meravigliosa promessa di evasione? Un racconto delicato e ironico, tenero e divertente. Perché, a volte, basta davvero poco per cambiare prospettiva.
I corti saranno presentati allo European Projects Festival di Ferrara nell’ambito della rassegna selezionati dal Ferrara Film Corto Festival (FFCF), dal 4 al 6 aprile.
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Simonetta Sandri
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