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Oscar come miglior cortometraggio animato 2015, “Feast” racconta di Winston, un cagnolino che divora qualunque cibo gli si presenti davanti. Fino a quando…

Una bella scoperta, oggi, sempre nel fantastico mondo dei cortometraggi: “Feast”, un cortometraggio animato del 2014 prodotto da Walt Disney Animation Studios e vincitore dell’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione nel 2015.

Il corto ha fatto il suo debutto all’Annecy International Animated Film Festival, il 10 giugno 2014, ed è uscito nelle sale insieme al film “Big Hero 6”. Utilizza lo stile di animazione “Meander”, che unisce il disegno tradizionale agli effetti 3D più all’avanguardia, tecnica utilizzata nel film corto “Paperman”, vincitore dell’Oscar 2013.

Il corto di sei minuti, interamente visionabile su YouTube (qui sotto), è diretto da Patrick Osborne, un animatore che ha lavorato a “Ralph Spaccatutto” e a “Bolt”.

L’idea è interessante: il corto è, infatti, la storia della vita sentimentale di un uomo vista attraverso gli occhi del suo migliore amico e cane, Winston, e rivelata, morso dopo morso, attraverso i pasti che condividono. Winston è un boston terrier che mangia qualsiasi cosa, “junk food” soprattutto.

Tutto ha il suo inizio, qui è la strada. Winston è un cane randagio, in cerca di cibo. Una notte incontra un essere umano di nome James che gli dà un paio di patatine fritte e decide di adottarlo.

Nel corso degli anni, Winston apprezza molto il cibo che gli viene offerto da James; può mangiare di tutto, gli viene permesso tutto. È il padrone della casa e dei suoi spazi. Ma un giorno James si innamora di una cameriera, Kirby, che incontra in una tavola calda. Quando iniziano a frequentarsi, Winston riceve solo cibo per cani e tante verdure – la salutista Kirby cerca di aiutarli a mantenersi sani e in forma – il che lo turba profondamente. Difficili passare da un cibo tanto incontrollato a uno così equilibrato e insapore. Poi il dramma, il punto di rottura. Un giorno, James e Kirby litigano e lei lo lascia, James cade in una profonda depressione.

Winston all’inizio è felice perché lui e James sono tornati a mangiare cibi spazzatura, ma dopo un po’ nota quanto sia stato infelice il suo proprietario. Decide quindi di rimettere insieme la coppia. Portando in bocca un rametto di erbetta verde – che pare prezzemolo – che spesso veniva messo sul cibo per cani da Kirby, Winston si reca al ristorante dove lavora la ragazza. Anche se il ristorante è pieno di tentazioni culinarie, Winston va avanti e trova Kirby. James, che sta inseguendo Winston, lo raggiunge e fa pace con il suo amore. Matrimonio, nuova casa, sempre con Winston che torna a mangiare cibo per cani, ma non gli importa più perché il suo proprietario è felice.

Un giorno, però, arriva un nuovo membro in famiglia: un figlio, che ha l’abitudine di lasciare cadere il cibo. La vita felice e piena di cibo spazzatura di Winston riprende mentre si gode il primo compleanno del bambino, godendosi la caduta dei cupcakes. La famiglia di James e Kirby continua a crescere e presto avranno anche una figlia disordinata.

Tutto è bene ciò che finisce bene. Ci vuole, in questi tempi bui.

Grande storia di buoni sentimenti, dedizione e amore, tutto in pochi muniti.

“Feast”, di Patrick Osborne, musica di Alex Ebert, Walt Disney Animation Studios e Walt Disney Pictures, 2014, 6 mn

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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