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Sono io che scrivo o è la chat GPT?

Chat GPT, come le altre intelligenze artificiali, si allena ad imitare dei comportamenti a partire da grosse quantità di dati che li descrivono.

Ciò che fa scalpore è che ci riesce così bene da assomigliare a una persona reale.

Potrebbe essere un’intelligenza artificiale ad aver scritto questo pezzo, fingendosi Francesco Reyes?
Se avrà avuto accesso a una sufficiente quantità di dati che descrivono la scrittura di Francesco Reyes, probabilmente sì. Ancor meglio, e usando i medesimi dati, ma utilizzando la versione migliorata di chat GPT che uscirà fra qualche mese.

Non avendo prove che rispetti, ad esempio, il diritto all’obsolescenza (la cancellazione dei dati raccolti), il garante per la privacy ha prudenzialmente bloccato Chat GPT per chi si collega dall’Italia. Usando una Virtual Private Network potremmo comunque accedervi, ma non è questo il punto.

La raccolta massiva di informazioni personali, sia palese che illegale, da parte di applicazioni e ‘servizi’ forniti da molti giganti hi-tech (Google, Whatsapp, Facebook, …) e servizi segreti (in primis quelli USA) è nella sua natura permanente. In proposito, consiglio a tutti la lettura di Permanent Records di Edward Snowden (scarica gratuitamente [Qui] il pdf in lingua originale, o in italiano: E. Snowden, Errore di Sistema, Longanesi. 2019, 18,60 €).
La caratterizzazione dei (nostri) comportamenti personali che ne deriva, verrà usata e riusata nel tempo per fini commerciali, politici eccetera, (assumo il GDPR come una barriera più formale che sostanziale).

In conclusione, che faccia uso di  Chat GPT o altra IA, quello che deve preoccuparci è la nostra ingenua trasparenza nel farci ascoltare/tracciare da macchine che funzionano fuori dal nostro controllo.
Ciò equivale a donare la propria identità, il proprio saper fare, dire… “essere” a persone/macchine (a poteri) che, in modo via via più efficace, prevedono i nostri comportamenti, li sfruttano per reindirizzare le nostre vite, fino eventualmente ad emularci per assumere le nostre veci, per scopi tutt’altro che condivisi.

P.S.
Per saper qualcosa di più di chat GPT leggi qui una intervista immaginaria (ma nemmeno tanto).

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Francesco Reyes

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