SonArte per Linea d’Ombra
Domenica 26 maggio alle ore 18:00 alla presenza di circa 200 persone si è tenuto presso la Sala Macchine di Factory Grisù il concerto del coro femminile SonArte di Ferrara a favore dell’Associazione Linea d’Ombra di Trieste.
La Direttrice del coro Sonya Mireya Pico ha ricordato l’impegno del coro femminile ferrarese a favore delle organizzazioni umanitarie di volontariato, un impegno che anche quest’anno, in questo periodo, si concretizza nel grande concerto pre-estivo. Questa volta, a chiusura di una stagione con diversi appuntamenti regionali, oltre al grande coro si è esibito il Piccolo Ensamble recentemente costituito.
Come sempre accade con il coro SonArte anche questa volta si è viaggiato tra le voci, le lingue e i ritmi del mondo, passando dagli inni spirituali africani, ai canti popolari palestinesi e israeliani; deviando anche su sofisticati canoni finlandesi e inoltrandosi in deliziose ninne nanne spagnole, ebraiche e sudafricane e, ovviamente, senza dimenticare di “riprendere fiato” nei canti tradizionali delle donne senegalesi, macedoni e sudamericane.
Il viaggio durato quasi due ore è stato sapientemente accompagnato dalle delicate note pianistiche di Valentina Usai e dai ritmi discreti e mai invadenti di Agnese Pillari e Marco Tassinari.
E di lunghi viaggi, di lingue orientali e balcaniche e ritmi di passi si interessa anche l’Associazione Linea d’Ombra.
Linea d’Ombra è nata a Trieste nel 2018 dall’attività di Lorena Fornasir e GianAndrea Franchi, per sostenere le popolazioni migranti lungo la rotta balcanica.
L’associazione rivendica la dimensione politica del proprio agire attraverso l’accoglienza, le cure mediche e il sostentamento a chi transita per Trieste o a chi è bloccato in Bosnia, mettendo così in luce la schizofrenia delle politiche migratorie europee.
Ogni giorno con altri attivisti, medici volontari, scout e con persone della società civile che arrivano da ogni parte d’Italia, i volontari cercano di lenire i traumi delle centinaia di ragazzi che “giocano” il cosiddetto Game:
attraversare il confine italo-sloveno, dopo settimane, mesi e, a volte, anni di cammino spinti dalla necessità di… vivere, cioè di fare quello che siamo cosi abituati a farlo da considerarlo davvero naturale per tutti: studiare lavorare, stare in un luogo tranquillo.
Lorena cura loro le ferite dei piedi e considera questo “ gesto” un atto di importanza imprescindibile, per dare dignità a queste persone, per dare loro speranza.
Anche i canti del coro SonArte hanno fatto, per così dire, parte di questa cura: sono semplici “gesti” che con la solidarietà di tanti potranno contribuire a restituire il desiderio di esseri umani ad… essere umani, sia a coloro che fuggono dalle guerre, dai cambiamenti climatici, dalla povertà, sia a quelli che, sempre di più, accoglieranno e cureranno.
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Giuseppe Ferrara
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