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Plastica, da problema a soluzione. Il CDS Cultura e “il progetto per il riciclo integrale della plastica” che lega la storia e il futuro della chimica ferrarese

Nei primi anni ’70 del secolo scorso, quando l’economia era “lineare”, le fabbriche italiane diventarono veri e propri  – si direbbe oggi – think tanks: organismi, tendenzialmente indipendente dalle forze politiche (anche se non mancavano quelli governativi), che si occupavano di analisi delle politiche pubbliche e quindi di settori che vanno dalla politica sociale alla strategia politica, dall’economia alla scienza e la tecnologia, dalle politiche industriali, sindacali, alle consulenze militari, sino all’arte e alla cultura.

Le fabbriche cioè contribuirono a fondare  quel patrimonio di consapevolezza sui diritti e sui modelli di democrazia che i lavoratori e diciamo la società non avevano mai vissuto prima.

È in questo periodo che nasce nel 1972, all’interno del consiglio di fabbrica della Montedison, il CDS (Centro di Documentazione Sindacale) come vero e proprio think tank ante litteram del territorio ferrarese che partì come strumento di comunicazione e documentazione a favore dei lavoratori, superando le pubblicazioni ciclostilate, per diventare successivamente una iniziativa editoriale e quindi un centro di ricerca, di studio e di dibattito su una vastità di temi che andavano ben oltre l’ambito sindacale e il contesto locale.

Da quella data si assiste così a un crescendo di proposte e esperienze comunicative e di studio che porteranno nel 1987 alla nascita dell’AEF (Annuario Socio-Economico Ferrarese), che esce ormai ininterrottamente da 35 anni con la collaborazione di studiosi e competenti di varie discipline socioeconomiche anche di livello nazionale.

Il CDS, nel frattempo diventato Centro Documentazione Ricerca e Studi, attraverso l’AEF e altre pubblicazioni specifiche veicola in continuità le migliori esperienze e pratiche sui più diversi argomenti grazie alla collaborazione fra tecnici, docenti, imprenditori, amministratori, avendo come unico parametro di valutazione la corretta esposizione e trasmissione delle informazioni e dei dati.

La nascita all’interno del Petrolchimico ha determinato una sorta di imprinting per il CDS che, nei suoi 50 anni di vita, ha sempre riservato una particolare attenzione alla vita dello stabilimento anche attraverso la pubblicazione di volumi dedicati tra i quali recentemente, Il nuovo Master: lavorare apprendendo (2005), Ferrara e il suo Petrolchimico, volume 1° (2006), Ferrara e il suo Petrolchimico, volume 2° (2020), Per Pino, oltre l’orizzonte (2022).

Da tale imprinting è nata, circa due anni fa, l’intuizione di prospettare il riciclo della plastica come futuro sostenibile per il Petrolchimico di Ferrara e per la Petrolchimica nel nostro Paese e in Europa.

Nella lettera di convocazione di possibili partner per una riunione preliminare, si dichiarava il 31 agosto 2020 che, “tenuto conto della vocazione industriale del territorio ferrarese e delle competenze maturate in tanti anni di vita del Petrolchimico, CDS Cultura OdV si fa promotore di una iniziativa finalizzata a dimostrare che, in particolare, le materie plastiche sono in grado di supportare la crescita di business circolari, se opportunamente e convenientemente utilizzate”.

Il Progetto Mascherine,  purtroppo frenato dal punto di vista operativo dalla presenza del Covid, ha rappresentato un primo step di questa iniziativa attraverso l’avvio di un rapporto privilegiato con il mondo della scuola e della formazione, considerato fondamentale per la buona riuscita di un progetto prima di tutto culturale, a partire  dal’IIS Copernico Carpeggiani.

Due anni fa CDS Cultura OdV, si è fatto promotore di un progetto per il riciclo integrale della plastica con la individuazione della filiera alternativa a quella classica dell’ “usa e getta”, una filiera cioè davvero circolare e che scongiurasse la destinazione finale del rifiuto in una discarica, in un termovalorizzatore o, peggio ancora, nell’ambiente.

Tale progetto si caratterizzava per il fatto di risultare un progetto veramente sostenibile e di natura transculturale perché avrebbe potuto soddisfare le imprese, l’ambiente, il risparmio energetico, il lavoro, l’identità e la partecipazione del territorio.

Il 22 settembre 2022 il progetto è stato presentato alla manifestazione RemTech EXPO 2022 e CDS Cultura OdV ha partecipato come coordinatore della sezione “Risanamento e Economia Circolare”.

Molte cose sono successe in quest’ ultimo anno:
la definitiva chiusura del cracking di Porto Marghera, il cambio di governo, gli sviluppi delle nuove tecnologie di riciclo chimico e soprattutto un evidente cambio di strategia spinto dalle politiche EU verso la circolarità, la sostenibilità, la transizione energetica delle aziende insediate nel petrolchimico di Ferrara.

Tutto questo sempre all’interno di un quadro complessivo molto ostile nei confronti della plastica ritenuta una delle più grandi responsabili dei problemi ambientali (è inutile ricordare gli slogan e le campagne contro la plastica anche in una regione come l’Emilia-Romagna a trazione plastica, come testimoniato dalla presenza di importanti players nella motor valley della via Emilia e nel il polo biomedicale di Mirandola).

Il progetto sulla creazione di un Polo Tecnologico sul Riciclo Integrale della Plastica è stato purtroppo seriamente compromesso per le scelte politico-industriali (ovvero per una vera e propria mancanza di politiche industriali) nel nostro Paese.
I risultati della ricerca sul Riciclo Chimico, svolte qui a Ferrara e grazie agli investimenti di  multinazionali insediate all’interno del Petrolchimico, saranno così sfruttati industrialmente in altri Paesi.

Sarebbe stato sufficiente come proposto dal CDS la creazione di un consorzio pubblico-privato in grado di farsi carico di una filiera semplice che prevedesse la raccolta dei rifiuti plastici, la loro selezione a favore di materiali ben noti in quanto produzioni storiche del polo industriale, riciclare meccanicamente e chimicamente il rifiuto plastico di pregio e produrre in un’ottica davvero circolare e sostenibile quella virgin nafta non più di derivazione fossile ma da una fonte rinnovabile come di fatto è il rifiuto plastico.

Fortunatamente a fianco alle difficolta di un progetto, un altro persevera e continua ed è quello del CDS, il think tank che opera ormai da 50 anni in città e che con il patrocinio dell’ASviS , l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, ha organizzato per il 29 settembre 2024 un workshop aperto alla cittadinanza dal titolo: Plastica, problema o soluzione?
Gli interventi previsti nel workshop intenderanno:
1) recuperare o almeno ripristinare una corretta informazione sulla plastica;
2) raccontare la storia di un territorio che non esprime solo cultura umanistica ma anche scientifica;
3) dare un’occhiata all’interno del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara;
4) cogliere le potenzialità del riciclo attraverso uno slogan semplice ma efficace come questo: la plastica del futuro è la plastica del passato.

Scritto da Giuseppe Ferrara e Sergio Foschi 

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Giuseppe Ferrara

Giuseppe Ferrara – Nato a Napoli. Cresciuto a Potenza fino alla maturità Classica presso il Liceo-Ginnasio Q.O. Flacco. Laureato in Fisica all’Università di Salerno. Dal 1990 vive e lavora a Ferrara, dove collabora a CDS Cultura . Autore di cinque raccolte poetiche; è presente in diverse antologie. In rete è possibile trovare e leggere alcune sue poesie e commenti su altri poeti e autori. Tiene un blog “Il Post delle fragole”: https://thestrawberrypost.blogspot.com/

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