Per Mahsa Amini e per sostenere la rivolta del popolo iraniano:
Ferrara, piazza Trento Trieste: 28 settembre ore 17,30
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Sono passati dieci giorni dalla morte di Mahsa Amini, deceduta il 16 settembre dopo essere stata arrestata e incarcerata dalla polizia morale per aver indossato male il velo.
Sono state come sempre le donne a scendere in strada per prime, molte a capo scoperto, sfidando le pallottole delle forze dell’ordine. Da allora la rivolta non si è mai fermata, e da Teheran si è estesa nel Kurdistan iraniano e in molte altre città.
Secondo i rapporti delle organizzazioni di difesa dei diritti umani, le vittime della repressione sono state finora 76 e gli arrestati 1.200. La polizia ha usato idranti e lacrimogeni, ma reparti speciali della forza paramilitare dei Basiji hanno sparato con pistole e mitragliatrici.
Per ridurre al minimo l’azione repressiva, i manifestanti hanno organizzato proteste serali e notturne. Dalle finestre delle case sono stati appesi cartelli con scritto “Morte al dittatore”. La famiglia Amini denuncia di aver ricevuto intimidazioni dalla polizia perché non rilasciasse dichiarazioni alla stampa straniera.
Tutti i Capi di Stato e i Governi dell’Occidente si dicono solidali con la protesta iraniana. Sarà vero, ma è impossibile dimenticare che è stato proprio l’Occidente, sotto la guida degli Stati Uniti, a scappare dall’Afghanistan a gambe levate, lasciando il popolo afgano nelle mani dei Talebani.
Quindi, non è dai governi che potrà arrivare una vera e fattiva solidarietà. Non è dalle dichiarazioni delle diplomazie che le donne e gli uomini iraniani potranno trovare la forza per continuare a lottare fino a rovesciare il regime degli Ayatollah.
. Per questa ragione, il movimento di protesta si è rivolto direttamente a tutti i democratici del mondo, chiedendo di non lasciarli soli, di scendere in piazza, di far conoscere la loro lotta.
L’appello, rimbalzato su tutti i media, è stato raccolto. A Londra, Parigi, Berlino, in tutte le città del mondo, grandi e piccole, si organizzano cortei, sit-in e flash mob di solidarietà. Dopo Bologna, due giorni fa una affollata manifestazione, anche Ferrara scende in piazza. La Comunità Iraniana di Ferrara e La Rete per la Pace (cui aderiscono numerose associazioni ferraresi) chiamano a raccolta i cittadine e le cittadine,
L‘appuntamento per tutti è Mercoledì 28 settembre, alle 17,30 sul Listone in piazza Trento Trieste.

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Francesco Monini
Commenti (1)
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Le donne purtroppo pagano sempre più cara la conquista dei diritti e della libertà!! Sono con loro!