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Esce in libreria “Ö”, di Raúl Nieto Guridi, con Kite edizioni. Un silent book che è un vero inno all’amore per la vita e al rispetto per la natura.

Un cerchio, due puntini sopra. Un orso panciuto stilizzato che racconta di un orso intrappolato in quel cerchio infinito. Orso dopo orso. Tavola dopo tavola. Super O.

Oppure una grande O di orso con gli occhietti sopra a mo’ di cappello o di binocolo, un circolo perfetto come il circolo polare artico, un tratto che inizia e, ad un certo punto, si chiude. Come se una matita delicata scorresse su un foglio di carta bianca e decidesse di cominciare un suo percorso. Lasciando scie di immagini, giochi e sogni. Orme.

Oppure un cerchio perfetto come la meravigliosa terra avvolta dalla candida neve, un cerchio universale magico dove perdersi con l’immaginazione e la voglia di sperare. Con bianco e nero a dominare. Aliti che sussurrano.

Ö è un orso simpatico e curioso che, un inverno, invece di ibernarsi, decide di divertirsi, di vivere la stagione e di godersi la bellezza della natura e dei suoi rami intrecciati come abbracci. È moderno, lui, fuori dagli schemi. Quasi un rivoluzionario.

L’orso abbraccia gli alberi, non dorme al caldo, come ha sempre fatto, ma, con coraggio e determinazione, cambia la sua solida abitudine di sempre e prende un’altra direzione, quella di esplorare il mondo; la comfort zone diventa un ricordo, l’orizzonte la bussola.

La terra, là fuori, bellissima, lo aspetta, a braccia aperte.

Senza il noioso – e per lui inutile letargo (perché mai perdersi tanta bellezza?) – può trotterellare per terre sterminate, entrare in relazione con un cervo, con un pupazzo di neve, con l’aria frizzantina, con un albero gigante e con molti altri esseri, animati e non, che incontra al suo passaggio. C’è però un’unica specie con cui non vuole davvero avere contatti, visto come si comporta, e siamo noi.

La natura è in bianco e nero, serena, tranquilla, pacifica, pulita, trasparente, sola.

In essa, oltre agli animali, ecco però comparire un altro personaggio, strano e un poco inquietante: la spazzatura. Questo incubo quotidiano. Inizialmente pare una forma indistinta ma poi risalta subito, in quanto è l’unico elemento colorato dell’albo e, col proseguire della storia, diventa sempre più presente. Un giallo che punge.

Dopo la prima interazione di Ö con la spazzatura – tracce impunite dell’uomo che sovrastano le orme del nostro amico – l’orso è deluso, ma soprattutto spaventato e inquietato, in quanto percepisce che qualcosa più forte di lui sta per arrivare.

Una selva oscura.

Eppure, a capire che non abbiamo un pianeta B non serve un genio….

Raúl Nieto Guridi, Ö, Kite Edizioni, Padova, 2024, 40 p.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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