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Regalare baci, questo il regalo più bello, a Natale e non solo. Cristiana Soriano con “La baceria di Felice”, della casa editrice vicentina Sassi Junior, ci conduce, con grande delicatezza, nel meraviglioso mondo dei baci.

Curiosando per gli stand della dell’edizione appena conclusa di “Più libri, più liberi”, alla Nuvola dell’Eur, mi sono imbattuta in una casa editrice vicentina di lunga tradizione ma a me non molto nota: Sassi, per la precisione Sassi Junior. Con la sorridente e cordiale Ester abbiamo iniziato a sfogliare volumi appena usciti ma anche alcuni di qualche anno fa, altrettanto attuali, accattivanti e originali.

Per Natale, nulla meglio di tanti baci, mi son detta, colpita dalla delicata copertina a colori tenui di “La baceria di Felice”, di Cristiana Soriano. Sulla stessa, ad attirare la mia attenzione una bicicletta azzurra sotto una vetrina e tante farfalle gialle e lilla, la farfalla è da sempre il mio animale preferito, la libertà cui da sempre anelo. Non poteva che essere lui, il libro delle feste prescelto. E poi, romanticismo oblige.

Una storia nata in un periodo in cui l’affetto era vietato e la distanza di sicurezza ci costringeva a conservare i nostri baci per un momento migliore, un momento che ha impiegato oltre due anni per arrivare. Il tempo di capire l’inestimabile e immenso valore dei baci (e degli abbracci). Quanto mi (ci) sono mancati! Sotto il segno del rosa.

L’idea del racconto è fantastica. Felice vende baci in barattolo, fanno parte della sua unica collezione da quando è bambino. La sua famiglia è sempre stata molto affettuosa, ma non per tutti è così, nella vita: molti bambini e adulti non hanno questa fortuna. Tanti individui sono parsimoniosi d’affetto (non sanno cosa si perdono…), molti ne sono addirittura incapaci. Felice aveva quindi deciso di mettere i baci a disposizione di chiunque ne avesse avuto bisogno nella sua Baceria: la Baceria di Felice, in via Cuor Leggero numero 5. Una via, un destino.

I più richiesti sono i ‘Baci delle Buonanotte’. Molti ne andavano perduti perché spesso le mamme si addormentavano prima di finire le ninne nanne e allora lui li raccoglieva. Felice, poi, ne aveva ricevuti dalla sua mamma ben 3626, uno ogni sera per 10 anni, tranne le 26 sere in cui era andato a dormire dal suo amico Baldo.

Molti papà chiedevano, invece, il ‘Bacio centogrado’, quello che solo le mamme hanno, perché solo loro sanno misurare la febbre con il semplice tocco delle labbra sulla fronte.

Ogni venerdì c’erano i saldi: il ‘Baciamano’, il ‘Bacio al vento’, ‘Bacini’ e ‘Bacioni’. Ma il ‘Bua-bacio’, accompagnato da una scatola di cerotti omaggio, quello no, era troppo prezioso per finire a metà prezzo. Quanti ‘bua-baci’ hanno fatto sparire dolori e sofferenze di bambini caduti dal monopattino, dallo scivolo o dal cavallino a dondolo!

Il meno venduto è il ‘Bacio al rossetto rosso di zia Guendalina’, è appiccicoso e lascia sulla guancia una traccia rossa quasi indelebile. Il ‘Rimbombacio’ è disponibile, invece, in edizione limitata e numerata, solo 1000 esemplari. Sono gli indimenticabili baci della nonna e sono ormai fuori produzione. Producono uno schiocco che può rimbombare nelle orecchie per dieci minuti.

Non mancano, nella collezione, il ‘Bacio del buongiorno’, lo ‘Sbaciucchio’, i ‘Baci rubati’. Alcuni Felice li conserva, gelosamente, tutti per sé, sotto il letto.

Spesso ha la fila davanti al suo negozio, soprattutto dopo le notti piovose che fanno sentire tutti un po’ più soli. Anche i ‘Baci d’asporto’ possono aiutare, come quelli che Felice consegna a domicilio alla signora Nerina che ha figli e nipoti lontano.

Ma un barattolo resta vuoto, sempre. Quello de ‘Il Primo Bacio’: nemmeno Felice lo ha ancora ricevuto e lo aspetta con trepidazione. L’unico pezzo che manca alla sua nutrita collezione. Finché un giorno, nella Baceria, entra Gioia, la sorella dell’amico Baldo. Quale bacio regalarle? Sarà lei a sorprendere, con un pezzo unico…

Cristiana Soriano, La baceria di Felice, Sassi Junior, 2022, 34 p.

La casa editrice SASSI, nata nel 2006 con pubblicazioni d’arte e di fotografia di livello internazionale, dal 2010 ha sviluppato un originale programma editoriale rivolto ai bambini. Ispirata da sempre alla sostenibilità dei materiali, ha iniziato già nel 2010 a stampare con inchiostri alla soia su carta riciclata e oggi pubblica tutti i volumi su carta certificata FSC, fa un uso minimo di plastica e punta all’uso quasi esclusivo di materiali eco-sostenibili.

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara

 

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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