Skip to main content

L’editore Kalandraka presenta una riedizione de “Il maialibro”, di Anthony Browne, un insegnamento ai bambini su come non incappare negli stereotipi, soprattutto di genere. La mamma è sempre la mamma, ma deve avere un suo spazio.

Anthony Browne è uno degli autori inglesi più stimati per il suo universo di riferimenti culturali e artistici, tracce visuali e chiavi che vogliono stuzzicare, a qualunque età, l’intelligenza del lettore, ulteriore responsabile dell’interpretazione del testo.

Poco conosciuto in Italia, oggi l’editore Kalandraka ci propone una nuova edizione del suo “Il Maialibro”, dalla copertina rosa, un albo illustrato del 1986, ancora attuale e importante. E lo presenta nella serie i “classici contemporanei” della collana Libri per Sognare.

Si affrontano gli stereotipi, con forza e decisione, che qui è rappresentato dal rapporto tra i maschi, figli e marito, e la donna, moglie e madre, della famiglia Maialozzi.

Quando la cura, l’attenzione e il rispetto vengono a meno nel delicato contesto familiare, i protagonisti di questa favola contemporanea diventano maiali. E gli equilibri si rompono.

Il signor Maialozzi viveva con i due figli, Simone e Luca, in una bella casa, con un bel giardino e una bella macchina in un bel garage. In casa c’era la moglie. “Allora, è pronta la colazione, cara?”, chiedeva lui ogni mattina prima di uscire per andare al suo importantissimo lavoro. “Allora, è pronta la colazione, mamma?”, chiedevano Simone e Luca prima di uscire per andare alla loro importantissima scuola…

Tutto è più importante di mamma, tutti hanno lavori più importanti del suo. Arrivano a casa stanchi, poverini, lei rientra dal suo ma non può esserlo, deve continuare a occuparsi delle faccende di casa. Lavare, fare il bucato, stirare, pulire, rifare i letti, passare l’aspirapolvere, cucinare. Prendersi cura di. Mentre nessuno si prende cura di lei e del suo sentire. Mentre gli altri si riposano dalle grandi fatiche quotidiane, stravaccati sul divano fiorito. Loro ne hanno diritto, lei no. Troppe volte lo abbiamo sentito raccontare…

Così quando la mamma, un bel giorno come tanti, Maialozzi scrive a figli e marito “Siete dei maiali” – pare forte ma tutto, in fondo, lo è – trae una semplice constatazione grazie alla quale la realtà si rivela trasformandosi e facendoci entrare con umorismo nel surreale. E se ne va, scompare. Non si trova da nessuna parte. Tutti la cercano, manca.

“I maiali sono segno di maschilismo, di disordine e sporcizia – una casa in disordine è spesso descritta come un porcile -, e pure di pigrizia”, ha detto l’autore in un’intervista. “E poi c’è anche un detto, ‘quando i maiali volano’ a indicare qualcosa che non accadrà mai” continua. “Siete dei maiali”, tuona la mamma dal suo biglietto lasciato sulla mensola del camino: l’espressione è forte, urticante, ma serve a (ri)svegliare animi e coscienze. Fino al cambio di passo, necessario, inevitabile. E ai cambi di ruoli, che possono anche divertire.

Ognuno legga e interpreti come crede, spazio all’immaginario in un’opera dal valore e messaggio universali; i libri sono per i bambini ma se fanno pensare anche gli adulti…

 

ANTHONY BROWNE

Autore e illustratore inglese, nasce a Sheffield nel 1946 ed è tra i più grandi nomi della letteratura per l’infanzia. Dopo essersi laureato al Leeds College of Art, si specializza in disegno grafico. Il suo stile rivela l’interesse per l’arte, l’inconscio e l’antropologia. Nel 2000 ha vinto il Premio Hans Christian Andersen, il maggior riconoscimento mondiale per un autore per bambini. Dal 2009 al 2011 è stato Children’s Laureate, la massima onorificenza inglese per gli autori di libri per ragazzi. Ha vinto per due volte la Kate Greenaway Medal, oltre a molti altri premi. Ha pubblicato oltre cinquanta titoli tradotti in venti lingue, molti dei quali divenuti autentici classici del genere.

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it