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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Una sera, una ragazzina si affaccia al davanzale di casa sua e inizia a curiosare oltre le finestre del palazzo di fronte. Ma che cosa sono le ombre che intravvede?

Forse quelle ombre… non sono davvero quello che sembrano!

“Finestre”, di Lola Svetlova, edito da Carthusia, è uno di quei grandi libri senza parole, che racconta storie attraverso la sola magia delle immagini.

È il vincitore dell’undicesima edizione del Silent Book Contest Gianni De Conno Award 2024, primo concorso internazionale dedicato al libro senza parole, un’impegnativa scommessa per il mondo internazionale dell’illustrazione: gli illustratori sono chiamati a partecipare a un concorso per la realizzazione di un libro “silenzioso” e valutati da un’importante Giuria Internazionale.

“Siamo arrivati all’undicesima edizione di questo straordinario concorso che ogni anno dà voce e spazio a illustratrici e illustratori provenienti da tutto il mondo che hanno la voglia e il coraggio di cimentarsi nella creazione di un silent book. La qualità dei lavori quest’anno era davvero alta e la giuria degli esperti ha avuto difficoltà a selezionare i finalisti” spiega Patrizia Zerbi, editrice di Carthusia, membro della giuria e responsabile del SBC.

“L’albo illustrato vincitore di questa edizione, “Finestre”, ci ha colpito per lo stile deciso e la tematica molto attuale: in un’epoca in cui pregiudizi e stereotipi sembrano avere la meglio nella formazione delle nostre opinioni, l’autrice ci ricorda che spesso è importante cambiare prospettiva e non fermarsi alle apparenze.”

La narrazione di inizia nel buio della camera da letto di una ragazzina che trascorre la serata affacciata al davanzale e osserva cosa succede nelle stanze illuminate della casa di fronte, dove si muovono delle strane ombre che sembrano qualcosa… ma in realtà sono tutt’altro!

Sembra un topolino o una signora che fa la magia ma è una giovane che mangia sushi, oppure una copia che litiga mentre sono ragazzi che ballano. Un coccodrillo, un alieno? Ma noo…

In un vero e proprio “gioco” per immagini, con le sue figure ricche e simpatiche dai tratti e colori decisi, dai tratti quasi infantili, questo silent book racconta l’importanza di non fermarsi ai primi sguardi e di non farsi ingannare dagli stereotipi.

“L’idea è partita dalla mia passione per la psicologia e le dinamiche sociali, che mi ha portato a raccontare una storia che fosse allo stesso tempo divertente ma anche profonda, che spiegasse che al di là del velo della percezione possono nascondersi cose straordinarie” racconta l’autrice Lola Svetlova. “La partecipazione al concorso nasce dalla mia convinzione che i libri per bambini non siano solo una forma d’arte, ma una missione verso un futuro migliore. Ci tenevo molto a partecipare a questo viaggio di trasformazione”, conclude.

Un tenero e divertente libro senza parole, che ci racconta in modo giocoso che a volte le cose vanno ben al di là delle apparenze. Anzi, spesso.

Dedicato “a tutti coloro che sono stati oscurati da stereotipi e fraintendimenti”.

Lola Svetlova vive ad Almaty, in Kazakistan, ed è un’artista di professione, autrice e illustratrice con la passione per i libri per bambini. I suoi lavori si distinguono per palette di colori caldi e tecniche di supporto miste.

Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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