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“Ardore”, della coreana Kim Hyewon è in uscita con Kite edizioni. Un potente “silent book” che illustra tutto ciò che non si può dire

Il fuoco che brucia, la fatica di ogni giorno, quella di una madre che deve districarsi fra cura della famiglia e impegni lavorativi. La fatica delle donne, che ogni giorno si confrontano con un mondo spesso ostile, che le mette alla prova, dove nulla è mai abbastanza, nulla è scontato. Giocattoli, panni stesi, la cucina, la strada. La vita.

“Ardore”, dell’illustratrice coreana Kim Hyewon, in uscita con Kite edizioni, mostra quanto brucianti, ustionanti, ingestibili, inesprimibili possano essere i sentimenti, anche verso un proprio figlio ancora bambino. Ma tante sono le interpretazioni possibili, in stile tipico del “silent book”, che lascia immaginare a ciascuno la sua storia, la sua via.

Dominato dal rosso della scia di fuoco e dal nero, l’albo è una scoperta.

La protagonista, donna e madre, riposa quando può, lotta, nella sua ordinata cucina, con un fuoco a forma di diavolo (quasi ci gioca, togliendosi le scarpe, in un inizio di girotondo), trascina un fascio di fiamme sottobraccio, a forma di lupo che sbrana lupo, porta le fiamme sulle spalle, moderno Ercole, segno della fatica, di quella che pesa tanto, che fa male e che ci dobbiamo portare dietro, comunque, che ci piaccia o no. Giorno dopo giorno.

Per strada però, quelle lingue di fuoco, fra le ombre di essere umani che, indifferenti, circondano quella madre sola, assumono la forma di farfalle, forse il desiderio che dolore e stanchezza se ne volino via leggere, forse il lasciarli andare. Vedere dove vanno. Farfalle che diventano colombe bianche, l’ardore della fatica che si trasforma in pace. Le forme cambiano, le cose possono prendere altra forma, tutto si trasforma, prima o poi.

Il fuoco avanza, ma viene accolto, plasmato, fino a prendere la forma di un bambino. In un abbraccio pieno di amore scompare, si dissolve come neve fresca al suolo.

Non tutto si può raccontare, non tutto si può capire. C’è qualcosa che non si può dire.

Ma la forza travolgente dell’amore sarà più grande di ogni fatica.

Storia di una madre, ma anche di una donna qualsiasi che lotta, ogni giorno, per il suo spazio e la sua libertà, nei meandri di una società spesso scura e oscurante.

Un libro non per tutti, può lasciare segni.

Kim Hyewon, Ardore, Kite edizioni, Padova, 2023

Kim Hyewon è un’illustratrice di libri per bambini che lavora a Seoul, in Corea del Sud, presente al Bologna Children’s Book Fair 2015 nella sezione degli illustratori emergenti del suo paese.

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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