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Parole e figure /
Alla ricerca della felicità

La felicità sta nelle piccole cose. Anche in una tazza di tè

Una favola moderna quella che oggi presentiamo ai nostri lettori, un viaggio alla ricerca della scoperta della cosa più importante nella vita, sotto il segno dell’amicizia.

È il lungo e divertente viaggio quello dell’albo di Eulàlia Canal e Toni Galmés, La felicità è una tazza di tè, appena uscito in libreria per Terre di Mezzo editore.

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Orso ha perso gli occhiali e li cerca ovunque. Senza non vede davvero nulla, i color sono sbiaditi e tutto gli pare in bianco e nero. Non può far nulla, nemmeno andare a pescare. Ed ha pure in programma una cenetta con Orsa, come mai farà senza i suoi preziosi occhiali, regalo del nonno?

Tasso ha perso il sonno. È quindi alla ricerca del riposo perduto. Che baccano e quante nuvole! Orso e Scoiattolo lo hanno davvero svegliato nel bel mezzo di un bellissimo sogno. E piove a dirotto pure, ora, con fulmini che squarciano il cielo grigio. Tanto vale accettare l’invito di Tasso ed entrare nella sua tana. Al coperto e al riparo si starà senza dubbio molto meglio. Quando poi viene offerto loro un delizioso e profumato tè alla fragola, con tanto di teneri biscottini al cioccolato, l’invito è ancora più bello.

Bisogna ammettere, però, che Scoiattolo batte tutti: si è messo in testa di trovare… la felicità. “Ah, e com’è la felicità?” gli chiede Orso. “Non lo so ancora”, risponde Scoiattolo, “ma ne parlano tutti…”. Tutti alla sua ricerca, allora.

Lupo è, invece, in cerca di amici. Nelle favole è sempre il cattivo e desta sempre molti timori. Gli stessi che hanno Orso, Tasso e Scoiattolo nel farlo entrare quando bussa alla porta della tana di Tasso, bagnato e infreddolito. Non si fidano. Forse i lupi non sono poi tutti uguali, qualcuno si salva. In fondo, non tutti gli scoiattoli sono imbroglioni, non tutti i tassi degli ingrati e non tutti gli orsi collerici…Nessuno scappa, Lupo cerca solo amici, lo ammette, e qui ne trova tre. Con una coperta e una tazza di tè, e tanta gratitudine.

La felicità, per Orso, è forse riavere i propri occhiali che si è mangiato per errore, con l’aiuto dello sciroppo del dottor Volpe? O fare una passeggiata romantica con Orsa, mano nella mano? Per Tasso è forse ritrovare il sonno? Per Lupo avere nuovi amici? E per Scoiattolo? Partire, girando il mondo, dopo aver incontrato mucche, pecore, pipistrelli, aironi, cavalli, castori e mandrilli, giraffe, aquile e serpenti per poi tornare? Chissà, forse sta semplicemente nelle piccole cose, di ogni giorno regalato.

Eulàlia Canal (testo) e Toni Galmés (illustrazioni), La felicità è una tazza di tè, Terre di Mezzo editore, 2023, 56 p.

 

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Eulàlia Canal è una psicologa e autrice catalana di libri per bambini e ragazzi, lavora come psicologa.

Ha vinto il Premio Barcanova de literatura infantil y juvenil. In Italia è uscito I fantasmi non bussano alla porta (Valentina edizioni).

 

Toni Galmés è un illustratore catalano. Insegna Storia del Teatro all’Università di Barcellona. Ha illustrato, tra l’altro, la serie per primi lettori, La casita bajo tierra (Penguin Random House Spagna).

 

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)