Parole a capo
Vito Antonio Conte: “Monolocale” e altre microstorie
Tempo di lettura: 2 minuti
“Ogni evento può essere spremuto, concentrato in una poesia. Ogni fatto contiene in sé una carica che la poesia è pronta e in grado di raccogliere.“
(Wisława Szymborska)
Monolocale
mi disse vieni
entrai
mi prese per mano
e salendo
su una scala a chiocciola in ghisa
mi portò sull’ammezzato
così basso che dovetti chinare il capo
per non toccare la volta
una di quelle volte di antica costruzione
a stella le chiamano quaggiù
e mi sembrò davvero
di essere in cielo
e di poterlo toccare
quando lei fu su di me
e
muovendosi piano
cominciò a sussurrarmi
parole mai più ascoltate
da “POLVERE DI SESSO
e altre (brevi) storie“
(Luca Pensa Editore – 2004)
XXXIV
viaggio insieme
alla delusione di un momento
sotto questa luce lunare
che allunga le ombre
delle chiome degli ulivi
nella sterminata campagna
dove la mia tristezza
è vicina soltanto
alle carcasse delle cicale
schiattate
dopo tanto cantare
da “DI IMMUTATI RESPIRI“
(Luca Pensa Editore – 2006)
XXV
T’ho baciata
Senza neppure sfiorarti
Per godere del tuo sorriso
da “RARE RONDINI A PRIMAVERA
(sempre più gabbiani lontani dal mare)“
(Edizioni i Quaderni del Bardo Edizioni – 2016)
INEDITO (1)
Forte vento di scirocco
Spazzola un paio di grigi
(Forse più)
Mescolandoli nel cielo
Il cielo su di me
Poi la pioggia sferzante
(Non è giorno per la solita scrivania)
Potrei deviare verso Sud
Lasciare l’auto nello sterrato dei pini
Liberarmi della mia giacca di pelle consunta
Mettere sul piatto un vecchio vinile
Regalarmi tre note blues
E perdermi lassù insieme al volo del falco
Sognando un po’ intanto che foglie danzano
INEDITO (2)
a volte penso cose strane
(tra le tante) tipo:
quante cravatte
dio che gran quantità di cravatte
un numero pazzesco di cravatte
tutte le cravatte che ho avuto fin qui
tutte quelle che non ho più
(come tant’altro ormai)
nella smania di liberarmi
dell’inutile e del superfluo
adesso le campane che suonano a mezzogiorno
e il canto estenuante delle ranocchie
s’accordano bene a quel che indosso
(insomma niente di normale)
ma si sa importa come qualunque cosa
si porta in giro nell’altrui incedere
Vito Antonio Conte è nato per caso in uno dei tanti Sud e nonostante tutto e tutti lì sempre torna, spesso sta (anche quando non vorrebbe, ma gli tocca).
La sua scrittura è stata pubblicata (prevalentemente) da Luca Pensa Editore: un paio di romanzi brevi (o racconti lunghi, che dir sii voglia) e una decina di sillogi poetiche.
Suoi scritti sono anche presenti in diverse scritture corali, pubblicate sia in cartaceo che sul web.
La sua ultima pubblicazione è “Perse tra le carte” (Luca Pensa Editore, 2020). D’altro chi vorrà sapere, cercherà.
La rubrica di poesia Parole a capo, curata da Pier Luigi Guerrini, esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
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Pierluigi Guerrini
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
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