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ALEJANDRA PIZARNIK – Il silenzio

io mi unisco al silenzio
io mi sono unita al silenzio
e mi lascio fare
e mi lascio bere
e mi lascio dire

La lettura collettiva di poesie dedicate al silenzio, nell’incontro pubblico alla Rotonda Foschini del 26 ottobre scorso, è stata piena di emozioni, parole, sguardi introspettivi. Dopo la prima uscita dello speciale (Vedi qui) pubblichiamo un secondo gruppo di poesie lette in quella occasione. Buone letture.

 

Il mio silenzio

Cadono gli idoli
dall’altare di pietra
e non fanno rumore
il vuoto non fa rumore
gli avevo donato fiato
e aria e amore
rotolano ora come noci
senza frutto
sulle gradinate del tempio
osservo la sconfitta
che chiamavo solitudine
che ora chiamo vittoria
nel tempo che sarà il mio tempo
mi nutrirò del mio silenzio
come fosse l’unico amico
di cui fidarsi

(Maggie – Maria Mancino)

*

 

Il silenzio si fa musica

Intima necessità,
attenzione empatica,
la gentilezza fa bene all’anima:
riscalda la solitudine.

Si accoccola in un angolo,
germoglia…
il silenzio si fa musica.

Come nel cuore gentile
si annida l’amore
che scioglie le lacrime,
così un gesto gentile
è il primo passo del cammino.

Come il papavero
si apre stropicciato,
gioisce nel sole, diviene onda,
così la cura dell’anima.

(Cecilia Bolzani)

 

*

 

I dannati della terra

I dannati della terra danzano
al ritmo battuto dai morti
archi sospesi al nulla
oscurano un profilo di luna
dal cielo bucato dai proiettili
piovono uccelli
piovono urla
le rare lacrime costano troppo ormai

si compie la mattanza
del sangue a terra
resteranno solo ombre
si spengono le lucciole
nello stupore di Dio

(Rita Bonetti)

*

 

Oltre, ma sempre noi
Sguardo sperso
Non più negli occhi
Ma lungo, verso la
linea dei tetti;
Orizzonte immaginato…
Dolorosa constatazione
Di distanza magnetica.
Ultime pagine del testo,
Fase conclusa…
Si spegne il monitor
Mentre già si avvia
La mente,
Melagrana succosa,
A illuminare l’altrove
Mescolando colori
Scoprendo nuove direzioni
esplorando occasioni in
Ponderati passi
Su versanti ora ardui
Ora lievi eppure nuovi
ma sempre noi.

(Cecilia Bolzani)

 

*

Prima del verbo, il silenzio

restare in silenzio
ostentare il silenzio
attendere il silenzio
ascoltare il silenzio.

Temere il silenzio
evitare il silenzio
riempire il silenzio
affollare il silenzio
far parlare il silenzio.

Ridurre al il silenzio
rompere il silenzio
squarciare il silenzio
cantare il silenzio…
Alla fine di tutto, il silenzio.

(Anna Rita Boccafogli)

 

*

 

Figlie moderne

Figlie moderne
La nuova era delle Telecomunicazioni,
coronarie a dura prova.
Forse un messaggio
renderebbe il sonno
più pacato.
Silenzio assoluto
Utente non raggiungibile
Telefono spento
Brutti pensieri
L’ansia sale.
Minuti,
ore,
istanti interminabili.
Il silenzio fa rumore
Il cuore batte forte
Sempre più forte
La notte è adulta
È quasi l’alba
Affannoso è il crepuscolo

Ancora silenzio
Tutto tace
Cattivi pensieri
infausti presagi
FINALMENTE
Uno Squillo
È lei,
Sospiro liberatorio
GRAZIE A DIO,
Anche questa volta
Posso
Tornare a vivere


(Vincenzo Russo)

 

*

 

Lo scrivo

Incarti la mia voce
dentro al tuo silenzio
le mie parole si arrendono

dietro i tuoi occhi di ghiaccio
si incarna l’antica paura

Cerco varianti per farmi ascoltare
grida l’anima che non conosce resa

e mi imbavagli ancora una volta

Sarò inchiostro che scorre
Sarò parola di spada
negli spazi e nel perdono

lo scrivo

(Maggie – Maria Mancino)

 

*

 

Ora che piove a tratti

Eppure si può stare dalla parte del silenzio
accudire la stanchezza
custodire il bene ricevuto
e tutto il resto lasciarlo scivolare
come velo di muschio su pietra
verso uno spazio bianco intonso

la notte illumina voci sommesse
disseminate nel buio
a distanza di tenerezza
le sto ad ascoltare
sono i versi che tacciono
ora che piove a tratti

(Rita Bonetti)

 

*

 

La parola vuota

 

La parola vuota
preoccupata
silenziosa, gestuale
la parola regale
legale
speciale
la parola detta male
la parola in più
una parola ancora e poi metto giù.

Parole intrappolate
dalle convenzioni sociali,
parole banali.
La parola immaginata
nel suo corpo, nella sua vita.
La parola incartapecorita
che si sbriciola
che si squama tra le dita.

La parola si libera
viaggia nell’aria e parla ai nostri sogni.

 

(Pier Luigi Guerrini)

 

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica. 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 259° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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