Sara Ferraglia « Lasciare» e altre poesie
«La poesia condensa in una metafora l’aurora della parola e la sua traiettoria»
(Giuseppe Pontiggia)
Una guerra
Chissà se son migrati anche gli uccelli
là dove il cielo esplode, rosso fuoco
Dove faranno i nidi a primavera?
E stormiranno al vento foglie e fronde
o alla corrente d’aria delle bombe?
Si salveranno solo scarafaggi
sopravvissuti ad altri cataclismi?
Si scalderanno al sole o ad altri raggi
prodotti dalle armi nucleari?
Si salveranno gli Umiliati e offesi,
Le notti bianche, Il maestro e Margherita?
E torneranno le api agli alveari
dopo che la tempesta le ha smarrite?
Sguardi senza parole dei bambini
Promesse di futuro disattese
E noi a guardare, inermi, piccolini,
chiusi ciascuno nelle proprie chiese,
distratti ed impegnati a parteggiare
in finte guerre dai nostri divani
La sera ci possiamo rilassare,
che i colpi di mortaio son lontani
*
Lasciare
Lasciare, lasciar scorrere le cose
Scivolare sul tempo con lentezza
Seminare, dissodare dolcezza
Aspettare. Fioriranno le rose
Pianissimo. Avvicinarsi al fiore
come farebbe l’ape laboriosa,
o meglio, la farfalla silenziosa
Non toccare. Lasciarsi inebriare
Immergersi in questa primavera,
perdersi e perdere l’orientamento
Ascoltare i sussurri e il fermento
Come Gazania chiudersi di sera
Cedere al sonno che il sogno profuma,
Belle di notte danzano alla luna
*
Lo sguardo
Mai perderò lo sguardo
per i sepolti vivi,
per i precipitati
dai tetti, nei cortili
giù dalle impalcature
vittime designate
di appalti scellerati.
Mai perderò lo sguardo
per gli affogati in mare,
per chi è scampato al viaggio
per chi gli cura i piedi,
per quelli che non vedi,
per il loro coraggio.
Mai perderò lo sguardo
per chi non ha più niente,
la miseria che affama
chi ruba una scamorza
per sette euro in croce,
nuda disperazione
che anche l’onestà spegne
e lascia senza voce.
Mai perderò lo sguardo
per i manganellati,
ragazzi della scuola,
operai ai picchetti
di fabbriche svendute
e loro licenziati
con un messaggio crudo.
Così lunga è la notte,
anche l’alba è in ritardo.
Speranzoso il mio sguardo
vola oltre l’orrore,
in pindarico volo.
Senza fare rumore
si allontana dal suolo.
*
Per volare
Tu dimmi, angelo mio
dove tieni nascoste
le tue piccole ali di cera.
Sotto le scapole, certo,
che non le sciolga il sole.
Quando le sentirai vibrare
saprai che sarà l’ora.
Ti mostreran gli specchi
tutta la tua bellezza
pulita, senza trucchi.
Tu sola con te stessa
ti ascolterai parlare
e la tua voce nuova
un giorno sarà cielo,
un altro giorno mare.
Eccole le tue ali.
Tu, pronta per volare.
*
Analfabeta emozionale
Sono un analfabeta emozionale
uno dei tanti.
Chiedimi cosa provo
ed io metto una croce.
Ogni mio giorno al precedente uguale
Infilo istanti
come perline e provo
a volte a cambiar voce,
l’intonazione almeno.
Sono un analfabeta emozionale
un bravo attore
che indossa sentimenti
al cambio di stagione
ed ha una collezione personale
di maschere d’autore
per affrontar gli eventi,
pronto in ogni occasione
a non esser me stesso.
(Questa poesia è stata pubblicata nella raccolta “Voglio una danza“, Ladolfi Editore – 2023)
(Foto di 愚木混株 Cdd20 da Pixabay)
Sara Ferraglia è nata in provincia di Parma e vive in questa città da molto tempo. È stata finalista e vincitrice in numerosi premi nazionali.
Sue opere sono presenti in diverse antologie poetiche, riviste e e blog letterari fra cui Di sesta e di settima grandezza di Alfredo Rienzi, Circolare poesia di Mattia Cattaneo e Parole a capo di Pier Luigi Guerrini. Molte sue poesie sono state inserite in vari spettacoli teatrali, letture poetiche e mostre multimediali. Collabora con il Magazine online P4W per la rubrica di poesia.
Voglio una danza – Ladolfi editore – 2023 è la sua prima pubblicazione che ha vinto una menzione d’onore al Premio La ginestra di Firenze – aprile 2024 e il 1° premio nella sezione libri editi del Premio Giovanni Pascoli L’ora di Barga, 11^ edizione – ottobre 2024. Tutte le sue poesie sono raccolte nel blog personale Sarapoesia.blogspot.com.
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini
esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
Questo che leggete è il 276° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
E’ possibile inviare proprie poesie all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica.
Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.
Sono poesie che uniscono dolcezza, dolore e un po’ di malcelata ironia su questo tempo di sfacciata violenza Grazie Sara.
Bellissime, ti toccano e ti entrano, ti colpiscono e ti sciolgono il groppo in gola che credevi fosse solo tuo, invece qui lo ritrovi; ti scuotono e ti comprendono. Sara sei una di noi e noi vorremmo essere un po’ più come te.
Sara Ferraglia parla di temi drammatici portandoci in un terreno di grandissimo coinvolgimento emotivo con parole semplici e al tempo stesso dense di significati e implicazioni.
È il modo migliore per arrivare diritti al cuore.
♥️