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Le emozioni sono tanto più forti quanto più il rapporto è precario azzardoso insicuro.
(Italo Calvino)

Verde

Stai sicura, ogni cosa evidente
ha la sua preistoria,
prima che si sveni
come il sole in punta alle fotinie.
C’è una stasi, di pazienza millenaria
che fa incavo al centro dello sterno.
C’è un silenzio capillare tra terra e cielo
prima di invasare
il verde a raffica.

*

Qualcosa sempre sfugge alle congiure;
il cielo grigio, cifra ogni cosa lontana
che a perdita d’occhio non c’è estate.
Eppure, per un dono di radici,
avvampa la carne delle rose
-e tu, che dicevi di sparire.

 

Io sono la vita

Di certi giorni
così addentrati al mistero
non bisogna far domanda.
Bisogna stringerli in pugno
come amuleti
o sassi lunari passati
di mano in mano.
Guardare costernati
la costellazione
degli oggetti quotidiani,
con quella luce dei gesti
conficcata nella materia
a far strepito nel vuoto.
Scorrere fluidi, vitali
sottopelle al tramonto
lungo l’arteria dei papaveri
che va verso casa.

 

Chimica

Ho bisogno del corpo.
A volte lo sento.
Ingabbiato nelle
chincaglierie dell’anima,
non il contrario.
Ho bisogno del suo
fare appello al braccio
alla gamba, al petto.
Di tutto il suo sapere
simile alla confessione.
Ho bisogno del corpo
del suo essere spora
e sostanza volatile
così, scambiare nutrimento,
cercarlo.
Dire “fame” o dire “ti amo”.

Le cose inutili sono state e sono

ci passano gli anni
a stare lì.

a far colonia alla polvere: segno
dell’aria che c’è passata intorno

dimenticandoci.

 

*

Come scena di pace,
la distanza
apparecchiata
col suo sillabare.
Devo andare
Devo
Un poco
Sempre
Tremiamo
-eppure-
insieme.

*

Come pianeti
stabili
senza rotazione
le pupille
immerse nella stanza,
una cattedrale di luce
dirimpetto al buio.
Come il punto radiale
più immune al nero.
Eppure, nell’abbaglio
perdo le stelle
maestre d’evidenza

Paola di Toro (Campobasso 1975), ha studiato e vive nella città dove è nata. Dopo gli studi classici e la laurea in Giurisprudenza, si specializza in criminologia frequentando un master e un corso, nei quali, oltre alle conoscenze del settore, si rafforza l’interesse per la scrittura e per la poesia. Entrambi strumenti
inequivocabili, capaci di affinare sensibilità e lucidità nella decodificazione dei fenomeni sociologici. Dopo brevi esperienze giornalistiche, partecipa a progetti e ricerche, soprattutto nell’ambito delle problematiche del mondo minorile e della violenza di genere. Scrive articoli su giornali locali. L’amore per la scrittura, in particolare quella poetica, tenuto come passione personale e supporto del tutto privato, viene esplicitato solo in seguito ad una raggiunta consapevolezza, partecipando a premi e concorsi letterari. Riceve menzioni e segnalazioni “per un’autenticità, senza calcoli o aridità concettuali”, è sul podio con “Qui ed ora”, al concorso internazionale di poesia Metamorfosi, e con “Corpo apparente”, al concorso letterario Genius Loci.

 LO SCAFFALE POETICO
Segnalazioni editoriali interne (o contigue) al mondo della poesia.

  • Natalia Bondarenko, Profanerie private,  Guarnerio, 2010
  • Franco Mosca, Lo specchio dell’anima, Albatros, 2021
  • Matteo Bianchi, Il lascito lirico di Corrado Govoni. Dai crepuscoli del Po agli influssi emiliani, Mimesis, 2023

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

 

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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