Parole a capo /
Miriam Bruni: “Conversazioni in camera oscura”
Tempo di lettura: 2 minuti
“Ciò che resta originario nell’operaio è ciò che non è verbale: per esempio la sua fisicità, la sua voce, il suo corpo. Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere.”
(Pier Paolo Pasolini)
Fossimo privi d’anima
ben poco in là finirebbe
il nostro inciampare
– afferrarci alle sporgenze
Ritrovare un appoggio
finalmente.
Ma noi sprofondiamo
ben più in alto del suono
che fa strada ai pipistrelli.
Le galassie conosciamo
che gli insonni telescopi
non arrivano a vedere.
E sappiamo che la terra
ci sostiene solo il corpo
Ricordiamo
un amplissimo deserto
dove siamo festeggiati.
Vi si entra con la fede
o con l’amore.
*****
Quando una parte di noi
sprofonda nel buio – inascoltata,
quella che resta in superficie
è molto lesa – e spaventata;
del proprio istinto spodestata.
Ma forse è questa la morte
del seme / il freddo sepolcro,
forse è lì che marcisce persino
la coscienza del sole, del mondo,
e le fibre dell’io scolano in petto
un temporaneo terribile oblio.
*****
Il corpo interiore
si sfalda e slavina
se giunge all’orecchio
il tuo disamore.
Mi smonti le ore
di vento e di slancio.
Hai troppe paure.
Non voglio affondare:
alcuni minuti di morto
poi torno a nuotare:
è il largo che salva
chi vuole esplorare.
*****
Il Colle
della Guardia
è simile
al mio petto:
un solo seno
e un cielo
pieno di rondini
accoppiate in volo.
(poesia inedita)
*****
Il tempo vola
Dio non ha paura
Il mondo è preda
del denaro sporco
Paziente aspetto
il mio turno al sole
Come una foglia
Come quel fiore
Miriam Bruni (1979) è nata e cresciuta a Bologna, ha due figli e ama raccogliersi frequentemente passeggiando e fotografando la Natura. Insegna Lingua e Cultura Spagnole in un istituto di scuola superiore.
La passione e la pratica poetica la caratterizzano da sempre: scrivendo mette a fuoco le esperienze vissute, cercandone e restituendone l’essenza profonda e risonante. Tende alla massima concentrazione.
Sue poesie si possono trovare in numerose antologie, ma soprattutto in riviste e blog specializzati. Traduce poesie dallo spagnolo all’italiano e organizza incontri artistico-culturali in Valsamoggia.
Ha dato alle stampe sei libri: “Cristalli”, Booksprint 2011; “Coniugata con la vita. Al torchio e in visione”, Terra d’Ulivi 2014; “Credere nell’attesa”, Terra d’Ulivi, 2017; “Così”, Ed. Poetry, 2018; “Falesìa”, Ed.Folli, 2019; “Concentrati sul cromosoma celeste”, Controluna, 2022.
Entro l’anno usciranno altri due suoi lavori: “Guardarlo Ancora. Paesaggi e miraggi della passione amorosa” e “Cuanto cuesta vivir”.
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
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Pierluigi Guerrini
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