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Alcune poesie edite ed inedite di Marco Plebani,

Si muore tutte le sere, si rinasce tutte le mattine: è così. E tra le due cose c’è il mondo dei sogni.
(Henri Cartier-Bresson)

 

CHERNOBYL

Non ho pianto quando Chernobyl
sotto forma di nube al cancro
rubò i miei giochi esposti
in terrazzo.
Né quando mia madre
la serenità perse e non fece finta di nulla.
Né quando mio padre si è sigillato,
chiuso per sempre nel suo dolore
e nel trafitto silenzio: “Addio fratelli dispersi”.
Né quando,
per giorni,
mia sorella si è sentita
completamente sola
sotto un sole ripieno di sorrisi.
Né soprattutto
sopr’ogni cosa,
quando nell’87 gli infermieri mi hanno chiesto
di “gonfiare un palloncino”
in una sala operatoria.

Anestesia totale.

Mi svegliai burattino nei legni dolente.
Ho pianto ogni volta che qualcuno è morto
ed una parte di me ha camminato
per sempre nei cortei funebri.
Troppo preziose e troppo rare
le lacrime di un uomo.

 

VALE DI PIÙ

 

Essere innamorato di te fa male
e vale di più della
crisi nervosa che attanagliante
ricopre mio corpo nudo tremolante,
di plumbee giornate in cui sfortuna
accanisce incisiva,
della vigna che prepara il vino
per la tua bocca,
di chi è passato e ha lasciato
strisce di sangue pubico,
del sanguine di Cristo
e dell’ideal marxista-leninista,
del tuo volto che s’asconde ancora
alla mia sessualità erettile,
inopportuna ed ansiogena.
Essere innamorato di te è un
Mistero conficcato nel palpito.

(poesie tratte da “Decimo dan“, Edizioni La Gru, 2022)

 

Morsa l’epidermide sopra l’osso frontale in cucina,
convivente,
torna tutto nelle rifiniture o nella ceramica di un pavimento insoddisfacente.
Occhi, divieto di cinque anni fa,
aumentata secrezione lacrimale dal Falerio.
Calore in dispersione da ricarica.
L’ultimo giorno di scuola a colazione ad un certo punto ha detto: “Aheee,
aheee, aheee” alla scolaresca allibita dall’ipotesi infondante.

Le espressioni di una religiosità interiorizzata
giustappostandosi sul letto nel sonno
del passaggio dal solstizio all’equinozio.

(inedito)

 

*

 

Esisti perimetrata da muri abbraccianti,
calpestata su pattern persiani
dissepolti su stoffa,
gioia di questo giorno immune.

Né fiori né ombre sotto al neon.

Arrivare nudi a nuove cadenze.

*

Guerra nuova in riscaldo,
fredda pareva.
Non diremo agli alunni
che non avremmo più temuto
scacchieri
forieri
di missili a lungo raggio
e tremato come balaustre d’allumimio
appoggiate da mani malferme.

Qualcuno assemblerà
futuri tavoli, robusti,
di noce,
per firmare accordi
e preparare voli d’oltreoceano.

(Queste ultime due poesie inedite provengono da un laboratorio di poesia tenutosi a Macerata che aveva come temi rispettivamente la “gioia primaverile” e il “futuro”)

Marco Plebani (1978). Insegnante di lettere presso la Scuola Media “Enrico Fermi” di Macerata (MC). Pubblicazioni: “Un giorno qualsiasi” (Ed. OTMA, Milano, 2011) secondo classificato al premio A.U.P.I. (Albo Ufficiale Poeti Italiani) (2011), “Decimo Dan” (Ed. La Gru, Latina, 2022). Segnalazioni su blog, riviste e rubriche: Poesia del Nostro Tempo, Versante Ripido, Niederngasse, L’Estroverso, Independent Poetry, ‘900 Letterario, Poesia Ultracontemporanea (a cura di Sonia Caporossi), La Poesia e lo Spirito (a cura di Fabrizio Centofanti e Pasquale Vitagliano), Di Sesta e di Settima Grandezza (a cura di Alfredo Rienzi), Almanacco (pagina di Puntoacapo Edizioni), La Rosa in più (a cura di Salvatore Sblando), Le parole di Fedro (a cura di Sergio Daniele Donati), Fare Voci (bimestrale a cura di Giovanni Fierro), Il Tasto Giallo (a cura di Rosanna Frattaruolo e Antonio Corona), Bibbia d’Asfalto, Margutte, Monolith Volume, Limina Mundi, Brainstorming Culturale, Emme24, Pelagos, Il Passaparola dei Libri, Federico Preziosi (blog), L’Osservatore, Neobar, Casa della Poesia Torino, TuttaToscana Libri, PoetryDream (a cura di Antonio Spagnuolo), Il Mangialibri, Enea Biumi (blog letterario), Dianora Tinti (blog letterario), Lucaniart Magazine, Dissonanze Letterarie (a cura di Giulia Scialò), Libri e Recensioni, Verso Libero (a cura di Patrizia Baglione), Libriamoci, Circolare Poesia, Cultura e Letteratura (a cura di Lorenzo Spurio), Arcipelago Itaca (blog magazine), L’Altrove, Il Giornalaccio, Lo Specchio Magazine, traduzione di Antonio Nazzaro in spagnolo di “Adriatica” per il Centro Cultural Tina Modotti, Scafffale (Rai 3 Marche).

 

Un grazie all’autore per avere autorizzato la pubblicazione di questi versi.

NOTA REDAZIONALE: “Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”. Per rafforzare il sostegno al progetto invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica. 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 264° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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