Parole a capo
Isabella Bignozzi: “Trasparenze” e altre poesie
Tempo di lettura: 3 minuti
“Per il poeta, scrivere significa abbattere il muro dietro cui si nasconde qualcosa che è sempre stata lì.”
(Milan Kundera)
Da: Le stelle sopra Rabbah (Transeuropa 2021)
Margine
Considera l’attimo
l’aria che intaglia le cose
il profilo in ombra di una madre
considera l’acqua
le sue vie calcaree
le sue furie di sale
somiglia alla grazia
questo suo scavare gelido
molle di luce
dici
non c’è scampo allo splendore
ai feroci richiami del giorno
il dolore è margine di bellezza
e noi qui
nell’eterno nitore di settembre
Trasparenze
Notte di enigmi lucenti
alla finestra crateri
aria di pietra, sabbia rossa, maschere d’oro
tempo che traspare
connubio di vetro, il respiro trattenuto delle costellazioni
qui
l’odore di un buio d’edera.
Sul pianoforte un metronomo addormentato
Notturno
Il poeta del secolo non ha antologia
è un pazzo che biascica seduto all’angolo
sotto un lampione di nebbia al neon
che crede un ventre gravido di luna
Da Memorie fluviali (MC edizioni 2022, collana Gli insetti, a cura di Pasquale Di Palmo)
Alba
Sanguina il gelso
nel pianto degli archi
un adagio in minore
suonato di taglio
si misura nel crollo
la premura d’amore
negli steli recisi
la morte che ha cura
balsamo miele
mio barbaro
mia nuda tra le dita
preghiera
e tu
candido altare
alba di vetro
che ogni cosa sai
del nuovo giorno
spezzami piano.
Al peso degli addii (poesia inedita)
Al peso degli addii
riservi la tua quiete, un albeggiare
scura il proseguire
ma tu non dire
le tue vele a chi non cade
col rosso agli occhi, nel disalbero
parlami di una porta socchiusa
idea che scivola, ipotenusa
che nega i perpendicoli della croce
una voce
che chiama, senza sera
attendimi in panne sotto la bufera
fermezza tua che rimane nella cura
dei perduti come fosse vera
tra queste case rotte una voliera
aperta, che fa tremare
di precisa primavera
Il pensiero di noi più accorto (poesia inedita)
Il pensiero di noi più accorto
vive nel buio d’alga di un lago
se sale distende un bagliore
ai segnati altipiani, guardiani
di chiuse serre al petto
dove fa equatore
quest’azzurra pena
dal pomeriggio scalzo
la città s’appende a una nube
è all’acqua, agli altari
il vederti attendere gli androni,
i tabelloni, portarmi pace
al meridiano astrale
raggio d’oro – tu – in una cattedrale
Isabella Bignozzi ha svolto a lungo attività clinica e di ricerca, ed è autore di comunicazioni scientifiche
di rilevanza internazionale. In ambito umanistico ha pubblicato racconti, prose artistiche, testi poetici,
saggi e contributi critici su varie riviste letterarie. Con alcuni suoi scritti è presente su «Inverso –
Giornale di poesia», «Poesia del nostro tempo», «Versante ripido», «Atelier poesia», «rivista
ClanDestino», «larosainpiu», «La foce e la sorgente», «Formicaleone», «Le parole di Fedro», «La poesia e
lo spirito», «Poetarum Silva», «NiedernGasse».
In poesia ha pubblicato Le stelle sopra Rabbah (Transeuropa 2021) e Memorie fluviali (MC edizioni, collana
Gli insetti, a cura di Pasquale di Palmo). Con la prosa inedita La notte è stata finalista alla 35^ edizione
del Premio Lorenzo Montano (2021), e con la poesia inedita Come madre alla 36^ edizione (2022). Con il
romanzo storico a memoriale Il segreto di Ippocrate, edito da La Lepre edizioni, è stata finalista al premio
Como 2020.
Scrive per «Pangea», cura la rubrica La parola dell’attuale su «Poesia del nostro tempo», e lo spazio web
«L’Astero rosso – luogo di attenzione e poesia».
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
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Pierluigi Guerrini
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