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Un mondo senza letteratura si trasformerebbe in un mondo senza desideri né ideali né disobbedienza, un mondo di automi privati di ciò che rende umano un essere umano: la capacità di uscire da se stessi e trasformarsi in un altro, in altri, modellati dall’argilla dei nostri sogni“.
(Mario Vargas Llosa)

 

LUNA PERDUTA  


Ieri notte ho perso la Luna.
Era la Luna piena di luglio,
in Capricorno congiunta a Plutone.
Non era una Luna da fotografare
per questo se n’è andata –
troppo severa e austera
disperatamente vera –
consapevole come pochi
del mondo che soccombe,
del tempo che scompare.
Così se ne è andata esule
perduta nei giorni perduti –
nascosta nel pozzo dello spirito
dove risuona il silenzio abissale –
sulle tracce di una stella caduta
e il muto rimpianto di risate,
tra i gelsomini notturni
esplosi dai cespugli della memoria,
di pallide visioni nel giardino
che non so come fare
a disegnare.

 

*

 

RICERCA


Un angelo è caduto in mare
e nessuno se n’è accorto,
mentre riflesso rotea piano
un rosso sole distorto.
E ti chiedi se questa vita
sia la replica
di un mostruoso inganno,
oppure una speranza immane
quando abbiamo perduto ogni speranza.
Poi vorresti svelare il mistero
nei muti corridoi della notte
mentre varchi la soglia del sonno,
eppure sai di vegliare
negli interstizi scovati
dai puri occhi dei gatti
nelle parole ormai spente
dagli avvolgibili abbassati
e nelle oasi della sete
col tuo vestito bianco
sempre da stirare.
E il sole resta sommerso
ancora sanguinante,
e tu cerchi in ogni angolo la sua voce
sullo sfondo di questo cielo terso,
nel cosmo di cenere e sabbia.

 

*

 

A CENTO SECONDI DALLA MEZZANOTTE

 

Sembra non sia successo niente,
questa sera, davanti al mare.
Tutto come sempre.
Tutto tranquillo, stranamente eterno.
Come sempre il sole tramonta –
una magia che ormai non ci sconvolge
e la spada di luce va sfumando
nel canto sempre uguale e sempre nuovo
dell’onda che ritorna.
E Dio resta sempre lì
in mezzo a una natura confortante,
che dicono creata per amore…
Eppure, manca poco al disastro –
appena cento secondi alla mezzanotte –
La Terra sta per collassare
travolta da una vampa di calore.
La credevamo un caso o un miracolo,
ma non ci era mai stata consegnata.
L’Apocalisse era già scritta,
ma è tutta nostra la colpa
se i ghiacciai si sciolgono
e il mare sta avanzando.
Se i pesci e gli uccelli piangono
e anche Dio piange con loro.

*

A JEAN JAURÈS

 

A Jean Jaurès
che non voleva la guerra
e morì in piazza urlando
contro le torce accese dei nazionalismi –
ora che la guerra è di nuovo qui
con gli eserciti veri e i morti per strada
e sempre più profughi in fuga.
Pensare che credevamo di esserne fuori,
mentre distruggevamo il mondo in altri modi –
e pare non sia servita a nulla
nemmeno la terribile pandemia.
Così la GUERRA si traveste da GUERRA
nel carnevale impazzito di chi non vuole sapere –
mentre si attende inutilmente una tregua,
tra le macerie di un mondo sbagliato
pronto a saltare in aria.
Mentre le stelle
stanno ancora a guardare.

*

PAX MARINA

 

Un mare in salita:
mare di droni galleggianti
mare di gocce e stracci
e inutili plastiche
difficili da smaltire
come la guerra in corso,
mare del sogno permanente
o della dissoluzione –
Propizio è attraversare la grande acqua,
dice la saggia sentenza –
e tu soltanto sai cosa vuol dire –
mare di profughi in fuga
con diritto di asilo
temporaneo ed eterno –
in attesa della pace
e del mare universale
di tutti e di ciascuno…
Senza confini.

 

Giusy Frisina viene dalla Magna Grecia ma vive a Firenze, dove ha insegnato Filosofia. Ha scritto articoli e racconti nella rivista online Domani Arcoiris TV diretta da Maurizio Chierici, ma ha sempre avuto la passione della poesia. I suoi testi sono presenti nel blog Alla volta di Leucade, diretto da Nazario Pardini, sul sito “La Recherche” e in diverse antologie poetiche. Ha pubblicato le seguenti raccolte: Il canto del desiderio (Edarc,2013), dedicata al cantautore-poeta Leonard Cohen, Onde interne (ilmiolibro, 2013), Dove finisce l’amore (Teseo, 2015), Percorsi effimeri (Aracne, 2016), prima classificata al XIV Premio Internazionale “Voci-Città di Roma, Profughi per sempre (Blu di Prussia, 2019), Sul confine (Blu di Prussia, 2020). Ha inoltre pubblicato un testo teatrale dal titolo: “Il sogno di Marsilio a Firenze” (Aracne, 2016). Nel 2024, per l’Edizione Setteponti è uscita la sua ultima fatica “Luna perduta“.

 

Ringrazio l’autrice per avere autorizzato la pubblicazione di questi versi.

NOTA REDAZIONALE: “Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”. Per rafforzare il sostegno al progetto invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica. 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 261° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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