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I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro
(Carlos Ruiz Zafòn)

Per oltre quarant’anni, mio padre ha lavorato in una cartiera del gruppo Burgo a Ferrara. Si produceva cellulosa e si raccoglievano quintali di carta da macero che, tra le altre utilità, servivano a produrre le “anime” dei rotoli di carta. Ogni tanto, mio padre portava a casa dei libri che, spigolando, aveva trovato tra la carta straccia. Trovava di tutto. Vecchie edizioni dei romanzi di Salgari, qualche saggio di critica letteraria; Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno e altri.
Insomma, libri di ogni tipo, anche edizioni di pregio un po’ appassito ma ancora con un fascino antico.
Conservo gelosamente un volume del 1948 di Guido Errante “Marcabru e le fonti sacre dell’antica lirica romanza“, Ed. Sansoni, che mi tornò utile per la preparazione di due esami di filologia romanza all’Università.
Nel tempo, mi sono chiesto più volte il perché questi libri avessero fatto un percorso di distruzione anziché incontrare strade più fortunate andando, ad esempio, a collocarsi in una biblioteca pubblica o privata per porsi al servizio di studi di approfondimento o per fare sognare adolescenti di ogni età.
Il libro di Anna Maria Scocozza e Floriana Porta “Siamo fatte di carta” mi ha riportato alla memoria frammenti del mio passato familiare di gioventù.
Il sociologo della conoscenza e filosofo Franco Cassano, recentemente scomparso, in “Approssimazione” scriveva che “la memoria può attivare immagini o sensazioni che si sono avute una volta e destinate a ricomparire sulla base di un’associazione“.
Nella rivista “Morel – Voci dall’isola”, in una recensione attenta ed approfondita, Anna Rita Merico evidenzia che il libro in questione è “un insieme che rende leggerezze e pensieri filati al vento del desiderio“, composto da foto di manufatti con materiali riciclati di Anna Maria Scocozza “intrecciati” con haiku e baishu poetici di Floriana Porta.
“Le mie opere – scrive la Scocozza – sono visioni da indossare con l’anima, che prendono in prestito – e utilizzano come pretesto, come metafora – un “guardaroba poetico” tutto al femminile (abiti, lingerie, monili e altri indumenti) realizzati in carta riciclata”. Nella sua breve riflessione all’inizio del libro, Floriana Porta dice che “se la missione di Anna Maria è dare forma e corpo alla carta, la mia è di darle voce e respiro”.
*
Siamo fatte di carta,
di fili ritorti,
d’ali sospese,
di fragili corazze,
di lava rovente,
di luci visionarie,
di briciole d’assenza,
di gusci fossilizzati,
di respiri millenari.
Siamo fatte di carta,
di storie perse nel tempo,
di alberi capaci di sognare,
di narrazioni e di traguardi.
Pori, piume e radici:
ecco la nostra anima!
*
Un dialogo costante tra i progetti creativi delle due autrici che nel libro si sviluppano in cinque sezioni: Vestimenti poetici, Camminare la poesia, Opere libro, Eco-gioielli, Maschere di carta. Cinque sezioni in cui s’intrecciano continuamente pensiero poetico e il corpo femminile esplorato al femminile. Oggetti che cambiano forma, vita. Parole che “subiscono” nuove presenze materiali e si ritrovano nella catena del senso, che si/ci ridanno significato. Forme letterarie e sculture ritrovate, riconsegnate ad una nuova vita. C’è una restituzione in un nuovo corpo. Stabilizzazioni di senso che sono superati da nuovi percorsi identitari.
*
Ho imparato a rifiorire, a ricominciare da capo
e a prendermi cura di me stessa.
A rinnovarmi, a progredire e a progettare nuove avventure,
a cambiare pelle, a trasformarmi
e a farmi tutt’uno con il cielo.
Ho imparato a seguire le traiettorie della luce
e a vivere, con pienezza, ciò che merita
di essere salvato.
A non dissolvermi come un arcobaleno
ma a mettere radici per non sentirmi più impotente
e in balìa degli eventi
e a fare tesoro dei miei sogni.
A offrire alla mia vita, e alla mia anima,
un senso, un appiglio.
A non temere il tempo
e a sfidare ciò che mi è estraneo.
Ma soprattutto ho imparato ad avere nuovi occhi
capaci di stupirci, di lasciarsi urtare
e colpire dalla bellezza.
*
Sono accordi di sensazioni, per guardare la carta con altri occhi.
Non guardare un mondo sempre dalla stessa posizione. La capacità di aggirare le cose, di recuperarle sotto nuove forme. Calvino/Palomar dice che “se è un dialogo, ogni battuta arriva dopo una lunga riflessione“. Una specie di “intelligenza sentimentale”. Una ricerca per ridare cuore ad un corpo che si era smarrito.

La poesia traduce le ansie,
le ferite e le lacerazioni.
Libera la voce del cuore.

una timida luce
s’intreccia a ogni petalo

e a ogni intreccio
ha imparato a tacere

 

Amami nell’alveare delle labbra,
che cosa aspetti?
Perché in una bocca che sa di fuoco
brilla un rosa ciliegio.

Che cos’è la poesia? E’ un’esperienza di vita reale,
una pratica misteriosa che entra negli alveoli
dei nostri polmoni e si deposita – irresistibilmente
e irrimediabilmente – sui pori della nostra pelle,
sulle nostre mani e sulla retina dei nostri occhi.
E’ un atto di resistenza. E a cosa serve?
Serve per sopravvivere!

Tutti i testi e le opere riportate sono tratte dal testo “Siamo fatte di carta”.
Anna Maria Scocozza e Floriana Porta, Siamo fatte di carta,  Ventura Edizioni, Senigallia, marzo 2024.

Floriana Porta è nata a Torino nel 1975, vive a Vinovo e fin da piccola ha avuto la necessità di scrivere, comporre, disegnare e fotografare. Si presenta con forme espressive di rara intensità e la sua opera – poetica e figurativa – si dispiega fra natura e bellezza, introspezione e sogno, elementi imprescindibili della sua riflessione esistenziale. Uno stile ermetico, il suo, lontano dalla retorica e dal sentimentalismo, caratterizzato da raffinatezza, contemplazione e armonia.

È esperta di poesia giapponese, in particolare di haiku, baishù e tanka. Si tratta di componimenti poetici che si caratterizzano per avere un forte collegamento di temi con l’ambiente naturale e che seguono regole metriche sillabiche molto ferree. Una poesia Zen molto riflessiva, di grande emotività, suggestione e incredibile brevità. Ha fatto parte per tanti anni della giuria del prestigioso Concorso Internazionale di Haiku di Cascina Macondo.

Ha pubblicato numerosi libri, ebook e plaquette di poesia ed è presente in molte importanti antologie poetiche. Titoli delle sue principali pubblicazioni: Verso altri cieli (Edizioni REI, 2013), Quando sorride il mare (AG Book Publishing Editore, 2014), Dove si posa il bianco (Sillabe di Sale Editore, 2014), L’acqua non parla (Libreria Editrice Urso, 2015) Fin dentro il mattino (Fondazione Mario Luzi Editore, 2014), La mia non è poesia (Aljon Editrice, 2017), I nomi delle cose (Edizioni L’Arca Felice, 2017), In un batter d’ali (AG Book Publishing Editore, 2018), Offro respiro ai versi (La Ruota Edizioni, 2018), Il Giappone in controluce (AG Book Publishing Editore, 2020) L’infinito è in me (AG Book Publishing Editore, 2021) e Oltre gli orizzonti (Blurb, 2022).

Ha aperto recentemente un blog dove intervista grandi personaggi della cultura italiana legati alla poesia: artisti, scrittori, poeti e pensatori. Il blog si chiama “Le cetre dei poeti”.

In Parole a Capo sono state pubblicate poesie di Floriana Porta il 15 dicembre 2022 e il 29 giugno 2023.

Anna Maria Scocozza nasce a Roma nel 1965 dove vive e lavora. Diplomata in Costume e Moda, ha frequentato, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, la Scuola libera del nudo e moltissimi corsi di specializzazione di pittura e decorazione. Come attività lavorativa ha condotto numerosi Laboratori/Workshop artistici-creativi e corsi di tecniche pittoriche presso musei, scuole e centri di aggregazione giovanile per adolescenti, adulti e bambini.

Negli ultimi anni la sua ricerca artistica si è focalizzata sulla realizzazione del suo “Guardaroba poetico” e precedentemente sull’acquarello e sui libri d’artista.

Costruisce le sue cartose opere “Indumenti poetici” con ciò che viene rifiutato, inutilizzato: vecchi libri riciclati, destrutturati e ricreati, talvolta filati, a formare una stoffa di carta che utilizza come metafora poetica, visioni da indossare per descrivere la realtà, anche quella più dolorosa; simboli visivi e archetipi umani che ci accompagnano nel nostro difficile viaggio terreno e spirituale. Strappi come cicatrici, che diventano feritoie da dove la luce ci illumina e custodisce, preparandoci per nuove fioriture.

Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero e le sue opere si trovano presso Musei, Fondazioni e Collezioni italiane e straniere.

Ultime mostre

2023 – Triennale Internazionale du papier Musèe Charmey – Svizzera. Opere acquisite nella collezione del Museo Charmey.

2022 – Archivio di Stato di Roma. Sant’Ivo alla Sapienza. Mostra della carta d’Archivio alle carte d’Artista.

2022 – Mostra personale “L’anima si veste di carta”. Torretta di San Francesco – Repubblica di San Marino.

Inserita Smiaf San Marino International Arts Festival.

2021 – Finalista Concorso “Indoor” undicesima edizione della Lucca Biennale Cartasia-Villa Bottini-Lucca 2021 – Mostra personale “Vestimenti poetici in carta riciclata”, VII Edizione inserita nella Mostra Internazionale del Libro d’Artista, presso Museo Civico Ex Monastero Di Santa Chiara, Corso Vittorio Emanuele Noto (SR).

Il suo sito è http://www.annamariascocozzaartist.it

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

 

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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