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Scrivere di poesia oggi è difficile quasi quanto scrivere poesie. E scrivere poesie è difficile quasi quanto leggerle. Ecco un circolo vizioso del nostro tempo.
(Jurij Nikolaevic Tynjanov)

 

Sono più gradevoli le sere,
il profumo di magnolia,
la tua rivelazione, spontanea.
Un giallo limone e una pietra
color turchino tra il buio
che si confonde con la mitezza
corteggiata nell’immenso
che si dilata.

*

Il tempo ad oggi si mescola con te
che svuoti nel mio cranio le polveri
dell’universo: amore, metti la tua mano
con precisione sul mio petto, piano
e piano i così timidi fuscelli piegarsi
al sole del mattino; il flauto dolce,
le cornamuse nell’incontro fra due fiumi.
Tengo in pugno una manciata di riso,
le nostre fortune trasportate nel vento
come semi per l’alloro.

*

L’acqua è in cima alle mie preferenze –
luogo sacro, di lago e di odor dei pini,
d’intimo così perfettibile.
Umile creatura che corteggi la farfalla,
che volteggi sotto un batuffolo di luce calda –
come si colora il sentimento tra le pieghe
di un verde che tutto avvolge
quando di pioggia ci si bagna il volto
e pian piano s’espande il trastullarsi
di un esile momento.

 

*

 

Mi capita spesso di contemplare il cielo,
di organizzare partiture che si risolvono
con un battito di ciglia; di convertire nuvole
in fumosi arrangiamenti; mi capita spesso
di pensare alla fiamma avvolgere il tuo corpo
di donna indifferente alla meteorologia.
Porgo in un riquadro il mio tempo per te,
diluito in un lingotto d’oro,
capsule d’argento, con semplicità
ripongo il mio sguardo su di te
che sprigioni feromoni.

*

Nessuna morte sosta nel mio cuore
da quando tu governi in giubilo
il mio ritmo circadiano.
Verrà quella stagione chiamata primavera:
i vestitini di raso, le ciliegie in fiore
come coralli appesi al tuo collo
che sopravvive al tempo;
vado avanti, nel mio ansimare a strati,
mi muovo come un bradipo
pensando al ripiegar, così di mano –
la tua pelle (bambola di porcellana).

(INEDITI, da “Cerimoniale d’estasi”)

Fabio Strinati (San Severino Marche, 1983) è un poeta, scrittore, insegnante, pianista e compositore.Ha pubblicato anche poemetti, libri di preghiere ed aforismi. Debutta come poeta nel 2014 con il libro «Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo». È presente in diverse riviste e antologie letterarie: da ricordare «Il Segnale», rivista letteraria fondata a Milano dal poeta Lelio Scanavini; la rivista «Sìlarus», fondata da Italo Rocco; il bimestrale di immagini, politica e cultura «Il Grandevetro»; la «Gazeta Dielli»; «451 Via della letteratura della scienza e dell’arte». Sue poesie sono state tradotte in romeno, in austriaco, bosniaco, in spagnolo, in albanese, in francese e in inglese, mentre in lingua catalana è stato tradotto da Carles Duarte i Montserrat, e in lingua croata, dalla poetessa Ljerka Car Matutinovic. È inoltre il direttore della collana poesia per le «Edizioni Il Foglio» e cura una rubrica poetica dal nome «Retroscena» sulla rivista trimestrale del «Foglio Letterario».

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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