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I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
(Mario Rigoni Stern)

 

Sul metodo per le verdure
avrei ancora da ridire.
Non sul sangue che intride
la terra e attinge da sempre
alla falda più profonda.
A questi alberi, sacri porfidi,
è inciso il tuo nome
e il mio cuore lieto
di pagare ogni giorno
il prezzo più alto.

 

*

 

Gli ultimi ricordi,
un incontro all’ascensore,
il giorno del mio compleanno.
Sei sparito
senza tanti complimenti.
Posso ritrovarti
nei mille volti che incrocio
ogni giorno,
l’euforia contagiosa,
un dopobarba troppo forte
per la mia pelle bambina.
Ma la voce che riempiva le stanze?
Ti rivedo al tavolo del Tresette
con “Gli animali”.
Sono tue le mie bestemmie
contro il televisore,
il gol fallito.
E’ fraterno al mio
il tuo dolore
il giorno del mio compleanno.

 

*

 

Vorrei nel mio sangue corresse
la tua generosa tristezza,
il sollievo inesprimibile
che coglieva inatteso
i resti del giorno
per chi tornava
dal tuo capezzale.

 

*

 

Michele

Le prime vere storie
le ascoltai dalla tua voce
nella camera buia,
prima di addormentarci.
Fantasticavi di noi,
delle bande di campagna,
con le tue fughe
dal riposino il pomeriggio,
scavalcando la finestra
davanti a babbo,
assopito come
un Ciclope ubriaco.
C’ero anch’io nelle avventure,
scudiero obbediente,
scendevo dai rami
come il barone rampante
dell’edizione illustrata.
Che ne è stato
te lo chiedo oggi,
in questo tempo assediato,
insignificante,
tra le righe dell’ultimo
messaggio whatsapp.
Non dimentico.
Nonni troppo coriacei, taciturni,
babbo ci leggeva i libri
o raccontava il mito
di Ulisse e Polifemo,
eravamo ancora piccoli.
Finché imparai a cercare luce
in quella voce
che non feriva il buio.

 

*

 

Corridori

Ci vuole forse ben più
di un lungo esercizio di pazienza,
l’accordo segreto con le viscere,
il controllo del pensiero col respiro,
attingere luce ad ogni passo.
Non fidare che nei propri tendini,
allenandosi al più antico dei ritmi,
e poi lanciarsi all’avventura
come il ragazzo che da lontano
vedi correre verso il mare.
Ma noi ci si tiene stretti
mescolando sudore e fatica,
sodali esploratori
del piacere di perdersi.

Dalla raccolta “D’altra luce” (peQuod, collana portosepolto diretta da Luca Pizzolitto, 2023). Ringrazio l’autore per averne autorizzata la pubblicazione.

 

Ezio Settembri (Macerata, 1981) ha studiato Lettere Moderne a Macerata. Ha pubblicato poesie e studi sulle arti figurative su varie riviste, tra cui L’immaginazione, Il falco letterario, La Bottega della Poesia di
Repubblica, Infinito letterario, Poeti e Poesia, Atelier, Menabò. Nella rivista online Nuova Ciminiera, sulla quale sono apparse delle brevi ricognizioni sulla poesia di Sereni, Benzoni, Pasolini, Scarabicchi, Davoli. Nel 2021 è uscito il suo primo saggio, Il mito ritrovato – La poesia di Umberto Piersanti (ed. Industria e Letteratura, vincitore del Premio Lago Gerundo di Paullo, Premio L’arte in versi di Jesi per la critica 2022). Una sua poesia ha ottenuto il secondo posto al Premio di poesia indetto dal Museo Omero e dall’Università per la Pace delle Marche. Nel 2023 ha pubblicato il suo esordio in poesia, D’altra luce (peQuod, collana portosepolto, finalista al Premio Chiaramonte-Gulfi e Alberoandronico). Attualmente vive e insegna in provincia di Mantova.

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica. 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 258° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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