Parole a capo /
Elena Vallin: “Lavoro quotidiano” e altre poesie
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Elena Vallin: “Lavoro quotidiano” e altre poesie
“Le stagioni non si inchinano davanti a nessuno, nemmeno davanti all’imperatore.”
(Proverbio cinese)
Crociera notturna
Parto
salpo le vele e parto
di notte
al sopraggiungere del sogno
Parto con un volo a spirale
verso la luna e la sua coorte
sul mio veliero silenzioso e corsaro.
Lavoro quotidiano
Occorrerà tempo
A dispiegare i tratti
Del pensiero nascosto
A svelare i misteri
Di anfrattuosità segrete.
Allargo di più
Il mio sentire
Per non soccombere
A tenere quotidianità
Su ferree leggi
Di nutrimento e riposo
Ah… desiderio mi prende…
Per ore scivolate
Annodate lente
A infilare concetti
Come coralli
E liquide atmosfere intorno.
Ora non ascolto
Andare e venire il pensiero,
solo il mormorio mi giunge
a testimoniarne presenza:
ora ascolto la passione tenera
per radice piccina,
ora ascolto i suoi movimenti di lenta possessione
attenta a non farmi
ingoiare tutta.
(Questa poesia è stata scritta dopo la nascita del primo figlio)
Estate 2
Anche gli alberi ormai
allentano la presa e
liberano la notte
che svanisce rapida sotto
l’incalzare prepotente
di una luce già forte e aspra
al mattino
e del calore già ovunque assestato.
Iniziano male le attività
pesanti e umane
dover andare
dover fare
dover dire e poi capire…
E il calore s’intrufola
a sconnettere le logiche usuali…
Notte di lavoro
Come alchimista
allucinato e indomito,
cerco
i segni nei residui
indago
gli elementi nei composti,
del dolore furioso
che travolge impazzito
e sicuro chiude il respiro.
Cerco un precipitato d’angoscia
che riconoscerò dal bagliore ametista.
Tra i fumi degli alambicchi
voglio vedere luccicare l’antidoto
polvere di fatica
contro la pena che tracima
funesta e mortifera.
(Questa cosa è stata scritta dopo l’eccidio di Beslan, e l’orrore che
avevo provato per quella terribile situazione, con bambini prigionieri,
caldo infernale e prospettiva di saltare per aria; anche la conclusione
non era stata leggera.)
Notte
Batte
l’imposta per un vento incostante.
Ascolto
la notte che fruscia
sui muri di casa e
dal folto degli alberi folti
scende
lungo i tronchi
dilaga…
S’allarga sui letti e
vince
il chiarore azzurro
della luna che
Illuminava
strisce di coperta.
E’ notte piena
mantello benefico
sul mio capo:
non accabadora funesta…
cambio riva
senza passaporto alcuno
cambio lavoro
senza averlo imparato a scuola
cambio alfabeto
per non farmi capire più.
Elena Vallin è nata e vive a Trecenta (Rovigo) il 17 giugno 1952. Superiori e Università a Padova, si laurea in Pedagogia. Ha insegnato alle scuole elementari a Padova. Ha due figli. Nel 1999 si laurea in Filosofia, nel 2013 si iscrive ad un Master Erasmus Quaternario e preistoria. Le poesie le ha stampate in 4 volumetti ma le ultime le scrive mano a mano che “arrivano” sul PC. I temi trattati riguardano i sogni, l’avvicendarsi delle stagioni, gli inciampi della vita…
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
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Pierluigi Guerrini
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quanto sei brava e soprattutto profonda