Parole a capo
Davide Cortese: Alcune poesie
Tempo di lettura: 2 minuti
“La luce può essere delicata, pericolosa, onirica, nuda, viva, morta, nebbiosa, chiara, calda, scura, viola, primaverile, cadente, dritta, sensuale, limitata, velenosa, calma e morbida.“
(Sven Nykvist)
Nella mia ascesa agli inferi
potrò apprendere come
le nubi siano creature ctonie
e come infine sia celeste
il reale colore del sangue.
(da “Darkana” LietoColle)
*
Parlarti la mia lingua segreta.
Dita sulla tempia.
Occhi sugli occhi.
Dirti quei flutti
abracadabranteschi.
Svelarti tutto quel buio
e poi d’improvviso
tenderti
un agguato di luce.
*
Perdere non è un gioco che ami.
Con un solo sguardo corrucciato
tu pieghi la sera al tuo volere.
Prendi per la nuca la luce
e la baci con labbra erette.
Nelle vene ti scorre un sole
segreto all’impero del buio.
Tu lo dici il tuo astro d’enigma
quando mi soffi sul viso una parola.
E sorridi con una tenerezza tua
allentando la presa del dolore.
(da “Lettere da Eldorado” Progetto Cultura)
*
Scoccano insieme
la mezzanotte e il mezzogiorno.
È l’ora di un eterno crepuscolo.
Due miei volti si specchiano
nelle ginocchia sbucciate
del demone bambino.
*
Gioca ai dadi con le bambole
il piccolo Zebù.
A una ha dato il nome
della madre di Gesù.
Tatua fiori di melo e serpenti
sul seno di plastica di Maria.
Poi rosicchia quel seno coi denti.
Succhia il latte che finge vi sia.
*
Le mani che di giorno hanno picchiato
al buio le giunge in preghiera.
Zebù bambino si finge pio.
A cavalli di vetro soffiato
stringe la fragile criniera.
Gioca ai funerali di dio.
(da “ Zebù bambino” Terra d’ulivi edizioni)
Davide Cortese (Isola di Lipari, 1974) ha pubblicato la sua prima silloge poetica, “ES” nel 1998. A questo libro sono seguite le sillogi: “Babylon Guest House“, “Storie del bimbo ciliegia“, “ANUDA“, “OSSARIO“,
“MADREPERLA“, “Lettere da Eldorado“, “DARKANA“, “VIENTU“(una raccolta di poesie in dialetto eoliano) e “Zebù bambino”. Nel 2015 Davide Cortese ha ricevuto in Campidoglio il Premio Internazionale “Don Luigi Di Liegro” per la Poesia. Nel 2023 ha ricevuto a Firenze il “Premio La Chute alla Poesia”. È autore del romanzo “Tattoo Motel“, di due raccolte di racconti: “Ikebana degli attimi” e “Nuova Oz“, della monografia “I Morticieddi – Morti e bambini in un’antica tradizione eoliana“; e della fiaba “Piccolo re di un’isola di pietra pomice”. Ha inoltre curato l’antologia-evento “YOUNG POETS * Antologia vivente di giovani poeti” al Teatro Aleph di Roma,“GIOIA – Antologia di poeti bambini” (Con fotografie di Dino Ignani) e “VOCE DEL VERBO VIVERE – Autobiografie di tredicenni”.
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Pierluigi Guerrini
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
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