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Parole a Capo /
Daniel Origlio: “Fare canestro con le parole”

Articolo pubblicato il 22 Febbraio 2024, Scritto da Pierluigi Guerrini

Tempo di lettura: 2 minuti


L’adolescenza è una riserva per gli anni in cui la fantasia avrà cessato di parlare.
(Giorgio Bocca)

 

RICORDO

Lo Ricordo
quella mattina che me lo dissero

Lo Ricordo – con una chitarra
seduto alla cattedra

Era amante della montagna
ma quella mattina
molto nevosa e scivolosa

Era vicino
A quel buco buio e profondo
senza via di ritorno

É dolore
riprendere la chitarra tra le mani

É musica
ciò che mi rimane di lui


*

 

BASKET

Lo ricordo
quel momento che mi innamorai

Lo ricordo
rimbalzante nel campetto

Ero spensierato in quel momento
in cui pensavo a come mi sono innamorato

Ero lì che aspettavo quella palla a spicchi rotonda e
arancione come un evidenziatore nelle mie mani

È fantasia
quella che si può usare nel parquet

È Pace
quella che porta questo sport emozionante.

*

L’EMOZIONE DI UNA PARTITA

Lo sento
nella mia testa i rumori, i battiti del cuore!

Lo sento
che accelerano sempre di più

Ero lì che aspettavo di sforzarmi e
di alzarmi da quella panchina
pian piano di soppiatto avvicinarmi al tavolo dei cambi

Ero là in quel momento
con due piedi nel parquet
in cui si deve essere spensierati e senza pesi nella nuca,
la palla batte sul campo,
il cuore accelera, l’ansia sale!

È paura
di non essere all’ altezza
quella che si ha su una
semplice piattaforma con delle linee

È spensieratezza
che porta quella palla e ha quel cesto
a forma di cerchio rosso acceso.

 

Daniel Origlio  (Ferrara) Studente. E’ nato il 11/04/2007, quindi sta per compiere 17 anni. Gioca a basket. Da un po’ ha scoperto che con la poesia ci si può esprimere.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani