Parole a capo
Daìta Martinez: Testi tratti da “Nutrica”
Tempo di lettura: 4 minuti
Testi da nutrica di daìta martinez, LietoColle edizioni 2019
del borgo s’addormenta
l’obliquo pendio la fonte
bianca silente assente l’
errore dal cielo raccolto
lucido sinonimo la casa
sottilissima una stanza
attesa ha candore tra le
dita nude di bimba lieve
e solitaria promessa un
giorno tra le scapole e il
segno antico di viddana
nenia assittata supra ‘u
ciatu di la chiazza grapi
‘a cascia di li sô cianchi
stanchi alla dolcezza di
un bacio più baci anche
il dondolio nel sonno fa
pudico il viso arrossato
quasi tondo quasi mela
*
strada d’albicocco
dalle mani s’odora
il silenzio del treno
;
ancora una carezza
e un passo sulla via
le mani pianissimo
sfiorarsi dal sorriso
rosa bianca bianca
;
un silenzio solo
due malinconie
non sai angelo
del fiore che giù
si fa improvviso
*
in qualche silenzio
siamo stati bravi a
imbrattarci di anni
e nascevo un poco
custodisci le more
;
capitami di ciliegia
negando o irrequieta
sintassi una guancia
;
mammole piccine un attraverso
l’araba antesi del porto giallo sia
cerchio più perfetto il cerchiato
vuoto all’imbrunire dal tetto cede
santa teresa l’ombra al viso della
stanza sacra un silenzio o senza
*
s’è appena accesa l’alba nella stanza del fornaio
pochi spicci e uno sbuffo caldo ai sogni lievitati
nel taciturno avanzare delle tapparelle schiuse a
piedi è uno sbuffo la vicinanza dai vicoli antichi
la piccola vergine nell’ovale della piazza spinge
materna la filigrana della gonna arrossata in una
culla di cartone salta prima la zampetta del gatto
partigiano e il tuorlo del sole arriccia la fronte ai
gradini della chiesa una cartolina lasciata andare
d’altri lievi movimenti una fessura accovacciata
tra rintocchi di mani sciupate a legno nudo sugli
annali dei banchetti insorta catenina la pazienza
dei vecchi innaffia d’acqua di colonia il tabacco
di una guerra e il ricamo del fazzoletto assettato
sul taschino di cent’anni nascosto ancora dentro
il bacio di un amore nel buongiorno del mattino
*
una parola basterebbe una parola rotta anche solo quella una parola da svitare e vomitare dall’inizio della pentola a bollire ai capelli raccolti sulla guancia a pezzetti di quegli anni che proprio non mi riesce imbastire su questa carezza soffiata adesso che non ha volume la pioggia e le bancarelle del mercato e quella terrazza che ritorna e che non voglio tornare una parola a smontare la gabbia di carne e umori e i panni stesi che non s’asciugano mai e stracciano l’immobile alternarsi della spinta dentro dico non puoi vederla tu ( da lontano ) la spinta e a me non riesce nominarla quella parola conficcata nella zona buia della pancia eppure così chiara da poterla gridare mentre si fa precipizio l’angolo dalle scarpe in questo cielo che si apre e possente brucia nell’intimo crepuscolo della mano una parola ne basterebbe una di rame o lana o roba vecchia da cercare tra cianfrusaglie di ognicchè la mattina di piazza marina con l’albero dalla chioma grande e le calze sfilate acqua dopo acqua per contrastare e raschiare a sera quel livido annodato con forza dall’orco che non era di racconto capitato nel bosco ma è di qui il segno apostrofato a calci che non vedi perché non puoi vedere gli squarci strozzati nell’accesso a una parola che nuota di fame dietro il cancello quando mi domandi dove ho lasciato la tenerezza e rimane disordine muto alle caviglie
*
la donna coi pantaloni
rossi odora di paste di
mandorla si è sciupata
il cuore ai lattarini una
domenica ferita di luce
I testi pubblicati in questa rubrica sono stati autorizzati dall’autrice che ringraziamo.
Daìta Martinez, palermitana, ha pubblicato con LietoColle (dietro l’una), 2011, segnalata alla V Edizione del Premio Nazionale di Poesia “Maria Marino”, e nel 2013 la bottega di via alloro.
Vincitrice – sezione dialetto – del 7° Concorso Nazionale di Poesia Città di Chiaramonte Gulfi, è stata finalista, per l’inedito in dialetto, della 44° edizione del Premio Internazionale di Poesia Città
di Marineo. Inserita nell’Almanacco di poesia italiana al femminile “Secolo Donna 2018”, edizioni Macabor, nel 2019 ha pubblicato la finestra dei mirtilli, suite poetica scritta a quattro mani con il poeta comisano Fernando Lena, Edizioni Salarchi Immagini, il rumore del latte, Spazio Cultura Edizioni, e nutrica, LietoColle, 2019. È vincitrice del Premio Macabor 2019 – sezione raccolta inedita di poesia – con pubblicazione, ‘a varca di zagara in dialetto siciliano. È presente in Anni di Poesia di Elio Grasso, puntoacapo Editrice, 2020. È stata finalista – sezione raccolta inedita – della 34° edizione del Premio Lorenzo Montano. Nel 2021 ha pubblicato Liturgia dell’acqua, Anterem Edizioni, e Le madri, raccolta di haiku accompagnati dalle acqueforti di Vincenzo Piazza, Edizioni dell’Angelo.
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia/Periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
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Pierluigi Guerrini
Commenti (2)
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Sono testi a intreccio possente di emozioni, oggetti, umori e linguaggi. Molto attrattive.
Che poesia bellissima. Grazie per condividerla, ,Daìta Martinez, grazie amic3 di Parole a capo.