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Claudia Fofi: “L’amore alla cieca” e altre poesie

“Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così.”
(Italo Calvino)

L’amore alla cieca

chiudi gli occhi e immagina.
ricordi com’era una pelle liscia un fiato di cerbiatto
il sorriso devoto dell’incoscienza.
non venirmi a dire che questo avvizzito
è un corpo.
non ci credo, non può essere così.
allora meglio fare l’amore all’alba
quando il preludio del sole è ancora un’ombra
tra gli spifferi di una saracinesca
e si fa l’amore alla cieca
ci si ride dentro a memoria.

 

Le esche


smettetela di stare dietro alle esche
parlate d’altro
attaccate il mal di pancia all’algoritmo
mettete in mezzo a una conversazione
l’odore di cipolla e lo starnuto
parlate d’altro
può anche essere che ci scappi
una risata che spacca l’aria in due
vi consiglio anche di mettere
un telefono fisso
fa bene ai nervi scoperti
un numero che ti trova
sempre nello stesso posto
raccontatevi le ultime notizie
di mille anni fa
una vanga sarebbe da esporre
al museo delle conversazioni

 

cuor, amor


quanto è bella questa nostra lingua
che fa la rima con l’amore e il cuore
in francese per esempio coeur e amour
sono come due pianeti un po’ lontani
anche se la fine in erre nobile
li rende affini come sentimento
con l’inglese non è che vada meglio
metti su una mano heart e sull’altra love
sono dissonanti come il primo novecento
ti viene da buttarli ognuno da una parte
a non parlarsi mai, neanche per sbaglio
amor y corazon si incastrano solo sull’accento
e in tedesco il cuore è herz – quasi come un noleggio di furgoni
e l’amore invece è bello – una parola che somiglia a un canto: liebe.
Per andare più lontano a curiosare,
il cuore in giapponese è un ideogramma che non so rifare: Shinzō.
E l’amore è un suono che non si sente neanche al microscopio: Ai
Insomma, vi potete divertire a continuare questa lista
sta di fatto che la perfetta rima cuore e amore è tutta nostra
e non è mai banale, è intelligente e giusta

 

La mela che non si spacca

A un certo punto devi diventare una mela che non si spacca.
Hai raggiunto il sapore del vino passato.
Porgiti da sola le buone maniere.
Ruggisci felice se hai voglia.
Accetta che nessuno ti vede.
Il paese è diventato un castello.
Il vero amore è una nuvola sparita.
A un certo punto non hai più bisogno di farti spazio.
Respira dal cerchio che hai intorno.
Cerca solo le persone buone,
le persone caramella.
Parti spesso, per evitare di diventare una frase fatta.
Se ci riesci, torna cambiata in meglio.

 

essere figa

essere figa sarebbe bello
ma non è come essere eterna
certo, essere eternamente non figa
che sfiga

(Poesie inedite)

Claudia Fofi vive a Gubbio. E’ insegnante di canto, cantautrice e autrice, poeta e scrittrice, organizzatrice di eventi culturali, direttrice artistica del Festival Umbria in Voce. Cura progetti di scrittura creativa e della canzone, guida laboratori di ricerca vocale per enti, biblioteche, teatri, e associazioni. Con le sue canzoni ha vinto il Premio Ciampi nel 2001, il Premio Scrivi la tua canzone Grinzane Cavour per il miglior testo nel 1996 (presidente giuria Fabrizio de Andrè), il Premio Logic al Mantova Musica Festival, finalista due volte al Premio Musicultura. Ha pubblicato tre album di canzoni e due raccolte di racconti brevi tratti da scritture social, “Post-Post” (2019) e “Una volta, all’improvviso” (2023), con Bertoni Editore. Nella poesia ha esordito nel 2016 con “Odio le ragioniere”, Ed. Secop. Nel 2023 è uscita la sua seconda raccolta poetica, “Etica della parola dolce”, con Arcipelago Itaca, collana Mari Interni diretta da Danilo Mandolini. Con la silloge inedita “Le ossa cantano” (allora intitolata “Il delta della lingua”) ha ricevuto una menzione di merito al Premio Gozzano 2018. Finalista Premio Carrera 2021. Con la raccolta “Etica della parola dolce” è stata finalista al Premio Pagliarani 2022.

Maggiori info:
www.claudiafofi.info – www.vocecreativa.com – www.umbriainvoce.it

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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