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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Vivo ora, qui, con la sensazione che l’universo è straordinario, che niente ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta. E io sono particolarmente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è davvero un altro giro di giostra.
(Tiziano Terzani)

 

Briciole disperse, sole e pugni stretti

Raccolgo briciole disperse di me.
Ci sono forze che talvolta mi fanno a pezzi, che poi
con pazienza e caparbietà ricompongo.
Parole, colori, lacrime, grida e pugni stretti, la mia
finitezza e il cuore gonfio al punto da non starci più
dentro, forte tanto da trattenere il sole.
Quel me stessa che deve poter esplodere, darsi forma,
sentire che esiste, eccolo finire dentro a versi necessari
e carpiti a piene mani nella ragnatela della vita.

 

Davanti

Davanti ad un unico cielo
che tocchiamo e non vediamo.
A che capitolo siamo?
Tutto ancora da scrivere?
O scritto altrove
per chi schiacciato soccombe?
Non artefice,
marionetta.
Dimenticato deriso.
Sfruttato gettato.
Mercato mercato.
Essere umano
oggi
non conta.
Conta chi
ha scordato
di essere.

 

Diciotto diciannove

Diciotto
diciannove
vite vissute
ed amate
d’incanto
avvolte
distese
ricamate
a fili
di raggi dorati.
Diciotto
diciannove
bianchi
risvolti
e danzanti
scintille
al suono
silenzioso
attutito
attenuato
e roboante
dentro
profondo
gridato
eterno.

 

Oltre

Ogni forma di me

Ogni forma di me
dispiega le ali
e le possibilità.
Mi piego
e poi risalgo
e poi crollo
e poi risorgo.
Ogni forma di me
ritrova il suo spirito
e gioca le carte che ha in mano.
Accolgo,
distolgo,
sopravvivo,
vivo.
Ogni forma di me
si figura la successiva mentre si scioglie
e recupera ardori dal tempo.
Anticipo le sorti,
svengo sotto i colpi,
patteggio con gli angeli
e scopro altri movimenti.
Ogni forma di me
ambisce ad un suo spazio
e rivendica il suo valore.

Armonia

Armonia.
Solo armonia.

Dai suoni discende melodia
e trovo parole nel sottofondo
tra rigurgiti di dolore
e fatali rime baciate.
Nero e porpora distolgono
attenzione e memoria,
faccio luce nel cieco vissuto,
mentre il cerchio rotola e rotola.
Tengo traccia del temporale
e dell’impeto dei venti.

Armonia.
Solo armonia.

E bianco che inonda,
solo rintocchi di flebile risata,
solo armonia porterò con me.
Non crederò a miti
intrisi di dolci supposizioni,
non cederò
all’ utopia d’ottobre,
la rinchiuderò in un cassetto.
Autunno in ascolto,
allargando le braccia io resterò
e solo armonia porterò con me.

Armonia.
Solo armonia.

Chiara Bignardi, ferrarese, classe 1968, radici contadine, laureata in ingegneria (ma ama definirsi un ingegnere anomalo), si divide tra famiglia e professione, continuando nel contempo a coltivare le proprie passioni. Da molti anni racconta, attraverso poesia e pittura, la propria visione intima ed emozionale dell’animo umano, come una vera e propria necessità del vivere. Poesia e pittura si ispirano spesso l’un l’altra, dando un corpo ed un volto ai moti interiori, così come a temi sociali che riguardano la collettività, ricercandone le sfumature. Ha sinora prodotto in self-publishing due libri che raccolgono le sue poesie e dipinti: “Ci vorrebbe il sole “ (2012) e “Hai fatto di me diamante”(2015). E-mail: chiara_bignardi@hotmail.com
Web: www.chiarabignardiart.com
IG chiarabignardiart
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

 

Ferrara film corto festival

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it