A Forlì nella cornice della VERNICE: «Viaggi di versi»(1)
A Forlì nella cornice della VERNICE: «Viaggi di versi» (1)
Nella cornice affollata della 22a Edizione di “VERNICE – Art Fair alla Fiera di Forlì, allo stand dell’artista ferrarese Isabella Guidi, l’Associazione Culturale Ultimo Rosso ha realizzato il Reading poetico “Viaggi di versi”. In esordio, pubblichiamo due “fogli di Bretagna” di Isabella Guidi tratti dal suo libro “Avrei voluto dire… “Bonjour Ms. Gauguin!“(Edisai Srl – Ferrara, 2020). I quadri esposti alla Fiera “parlavano” di un viaggio dell’artista in Bretagna. Segue un primo gruppo di poesie lette durante l’evento.
E’ proprio quando
il vento si sente e si vede
malgrado l’oscurità
che immagino.
Immagino il bosco piegato indietro
l’oceano che soffia.
Immagino la terra pettinata
e il granito liscio delle rocce.
Immagino i pensieri
che sbattono ovunque senza sosta.
Poi
quando si ferma
il vento
l’aria torna calma
e il bosco si riposa
…
Penso all’onda lunga delle alghe
E Vedo l’albero rosso.
*
Cammino con il cuore
mentre i piedi battono
il respiro scende verso la spiaggia.
L’onda.
La prima raggiunge il piede
la seconda si infrange vicino agli occhi
la terza mi trascina al largo.
L’anima
come un relitto
preda del vento e della marea
dà un ultimo sguardo
al verde chiaro in cima alla scogliera
e poi
si abbandona.
*
FIORI NEL DESERTO
Ed ora cosa accade
tra le rocce…un fiore,
un ciuffo d’erba,
nonostante il caldo,
annunciano la vita:
la notte li ha nutriti.
Deserto verticale
appare intorno, ci
sembra scomposto, ma
nasconde la speranza.
Il divino si manifesta qui con
la parola che salva, con ordine…
Da quell’anfratto ogni
azione diviene per noi preghiera.
(Cecilia Bolzani)
*
ROTTA DRITTA
tra gli sterpi pieni d’insetti
ripulisco gli occhiali d’osso
mentre le colline
donano latte a vuoto.
ma cos’è questa fertilità
senza committenza…
o forse è un ambiente
troppo lontano
oltre i tropici incrociati
perché impotenti
e incapaci di scegliersi
le parti?
occasione di svago
storpiata dal giorno
mentre la notte
ti coglie all’equatore
incerto
se andare verso il Baltico
o sulla notte
di Magellano.
Ma chi m’aiuterà
a costruire una barca
non legata,
non levigata
dalle miserie
di questo tempo?
(Pier Luigi Guerrini)
*
CAMMINO
e non so
dove arrivi la strada
né quanto tempo duri.
Cammino
con un riflesso d’oro
nel cuore
e il faro di occhi ridenti.
Cammino
e scorre il mondo
tra spettacolo e miseria
nel respiro
degli affetti più veri.
Ho camminato e camminato
finché
è rimasto solo il cammino.
(Anna Rita Boccafogli)
*
IO SONO NAVE
Io sono
mille farfalle cieche
che volano alte su giardini di carta
sono
il fiocco di neve sulla bocca
che scioglie il gelido alfabeto
sono
la nave leggera sul soffio
che è ombelico all’orizzonte
sono aurora
sono fame
sono l’acqua fonda che inghiotte
sono l’ago perduto della bussola
sono
la donna dalla chioma di sole
e dentro gli occhi di buio
Io sono
le mani giunte a preghiera
nella notte cupa del porto.
(Rita Bonetti)
*
UN VIAGGIO SENZA VOCE
Racconta il mare
di bottiglie senza messaggi
incastrate tra gli scogli
raccontano gli scogli
di acque in lacrime
e malinconiche onde
raccontano le onde
di viaggi di sale
in abissi senza voce
racconta una voce
nel silenzio di cielo
l’unico che sa la verità
(Maggie – Maria Mancino)
*
il passato,
un viaggio salato
di lacrime.
Il ritorno,
finito il giorno,
al comodo ascolto
dello stolto
che dentro di noi
ripete consolanti parole
che da sole,
non riporteranno alla memoria
la nostra storia.
(Mariangela Malacarne)
(In copertina, foto della Bretagna)
“Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”.
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La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com

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Pierluigi Guerrini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
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