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Il Parco Urbano: un patrimonio ambientale da salvaguardare, non da consumare.
Le leggerezze e le inadempienze del Comune di Ferrara

Articolo pubblicato il 28 Maggio 2023, Scritto da Italia Nostra

Tempo di lettura: 3 minuti


Parco Urbano: patrimonio ambientale da salvaguardare, non da consumare

Il Parco Urbano di Ferrara, “l’Addizione Verde” di Paolo Ravenna, assieme al parco delle Mura, è unanimemente considerato un gioiello dalla miglior cultura urbanistica del Paese. Italia Nostra se ne occupa dal suo nascere, negli anni Settanta del Novecento, cercando di incalzare le amministrazioni che si sono succedute sia per renderne più efficace la tutela che per difenderlo da usi impropri più volte proposti nel tempo.

Nel febbraio 2020 Italia Nostra, assieme ad altre tre associazioni ambientaliste, dopo le prime avvisaglie di programmazione di concerti nel Parco, chiedeva pubblicamente cautela nella scelta di iniziative da svolgersi nel Parco Urbano, luogo di particolare importanza ecologica per la città. La risposta del Sindaco fu, dopo poco tempo, l’annuncio del concerto di Bruce Springsteen, negando che su quell’area esistessero vincoli ambientali e rifiutando di prendere in considerazione luoghi alternativi già utilizzati in passato per eventi con grande afflusso concentrato di pubblico.

L’importanza dell’area dal punto di vista ambientale è stata anche di recente, ancora una volta, negata sulla stampa dall’Assessore alla cultura Marco Gulinelli.
La risposta della Provincia al quesito posto da Italia Nostra sui livelli di protezione del Parco Urbano smentisce quanto finora asserito dagli amministratori comunali affermando con chiarezza che nella vigente pianificazione il Parco Urbano, nella sua interezza, è “zona di particolare interesse paesaggistico ambientale”, “nodo ecologico di progetto della Rete Ecologica Provinciale” ed “area di vulnerabilità idrogeologica e di particolare tutela per la pianificazione Comunale”.

La Provincia ricorda inoltre che l’area risulta inclusa nel perimetro del Sito Unesco “Ferrara città del Rinascimento e il suo Delta del Po”.

La Provincia afferma che, pur non ravvisando nel concerto elementi di incompatibilità con la normativa vigente, trattandosi di evento temporaneo, “rimane in capo all’Amministrazione Comunale la corretta applicazione della norma che, seppur non disciplini specificamente gli usi temporanei, qualora questi possano determinare eventuali significativi impatti sull’ambiente” (tipo 60.000 persone contemporaneamente nel Parco! n.d.r.) “devono essere accuratamente valutati … anche in ragione della presenza di un nodo della rete ecologica (individuato dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) per il quale la pianificazione comunale ha il compito di dettagliare e specificare gli usi … garantendo una gestione ambientalmente corretta e una fruizione sostenibile”.

In altre parole occorreva preventivamente una seria valutazione di impatto ambientale, affidata a specialisti competenti, su cui basare la scelta di ubicazione del concerto, valutazione di cui non esiste traccia concreta e consultabile. Occorreva anche, e occorre ora più che mai, un serio piano di gestione del Parco per definire le attività e gli usi con esso compatibili al fine di evitare in futuro altre iniziative e manifestazioni potenzialmente devastanti.

Di tutte queste leggerezze e inadempienze, e delle eventuali conseguenze, Italia Nostra chiederà conto agli Amministratori a nome di quella parte degli abitanti di Ferrara che ha voluto e realizzato questo  miracolo urbanistico ed ambientale e che, a tutti i costi, intende difenderlo da chi pensa di poterlo snaturare.

Il Consiglio Direttivo della sezione di Italia Nostra di Ferrara

Si allega Istanza di Italia Nostra alla Provincia  e risposta della Provincia:
IN istanza provincia e risposta

In copertina: Il Parco Urbano la sera del concerto, 19 maggio 2023

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PAESE REALE
di Piermaria Romani