Omaggi di guerra: i pensieri dei bambini,
Ecco i pensieri dei bambini e delle bambine della mia classe raccolti il giorno dopo il passaggio sulla città di Ferrara (e sulla scuola primaria “Bruno Ciari” di Cocomaro di Cona) di tre aerei da guerra che, come riportato dalla stampa locale, “hanno omaggiato la città” in occasione dell’attestato di cittadinanza onoraria consegnato dal vicesindaco Nicola Lodi al Comando Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico.
Il rombo così assordante ci aveva spaventato e i bambini e le bambine mi avevano chiesto se quelli fossero aerei da guerra; io mi ero impegnato ad informarmi.
Così il giorno dopo a scuola, prima di raccontare ciò che avevo letto, ho chiesto loro quali emozioni avevano provato mentre passavano quegli aerei che facevano quel rumore. Questo è quello che hanno raccontato.
Quando ho sentito passare nel cielo quei tre aerei…
– mi ha dato fastidio alle orecchie;
– ho avuto paura che cadessero nel cortile della scuola;
– ho avuto paura che cadessero nel cortile della scuola;
– ero curioso perché volevo vedere come erano fatti gli aerei;
– non ho sentito perché stavo saltando le foglie e stavo urlando forte;
– ho avuto paura perché pensavo che fossero aerei da guerra;
– ho avuto paura perché credevo fosse un aereo di Israele che venisse da noi;
– ho avuto paura che ci potessero scambiare per nemici;
– non ci ho fatto molto caso perché stavo correndo;
– ho avuto paura che lanciassero un missile per sbaglio;
– mi sembrava strano perché quando passano gli altri aerei non fanno tutto quel rumore;
– ho avuto paura perché pensavo fossero aerei russi;
– ne ho sentiti anche degli altri quindi non mi sono preoccupato;
– ero curioso di sapere perché sorvolavano la nostra scuola;
– ero tranquillo;
– ho avuto paura che atterrassero vicino a noi;
– mi ha lasciato indifferente perché non mi ha disturbato;
– non mi sono spaventato perché al mare, ogni tanto, passano quegli aerei;
– ho avuto paura ma non so dire perché;
– pensavo fossero le frecce tricolori;
– ero triste perché il rumore degli aerei mi ha ricordato le persone che hanno perso la casa e gli affetti per la guerra;
– ho avuto paura che, per sbaglio, sganciassero delle bombe.
Quando ho raccontato che quello era una specie di “regalo” alla città per un “compleanno”, i più sono rimasti in silenzio con gli occhi stupiti.
Dopo una decina di secondi di silenzio, un bimbo è intervenuto timidamente dicendo: “Se al mio compleanno qualcuno mi fa un regalo pauroso, io mi spaventerei così non festeggerei bene con i miei amici”.
Il suo timido intervento ha avuto molti consensi in classe testimoniati dai tanti “Anche io!”
Comunque la pensiate, questi sono i pensieri di bambini e di bambine che saranno il nostro futuro, che ci piaccia o no.
Non tutti i bambini e le bambine la penseranno come quelli in classe con me ma se, ai politici, interessa davvero il futuro vale la pena ascoltare seriamente i loro pensieri per preparare da subito un presente di pace, fatto anche di “omaggi di pace”, in modo da garantirsi un futuro di convivenza pacifica.
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Mauro Presini
È maestro elementare; dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. È impegnato nella difesa della scuola pubblica. Dal 2016 cura “Astrolabio”, il giornale del carcere di Ferrara.
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
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