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Ferrara film corto festival

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Mariana Mazzuccato, Rachel Reeves, Angela Rayner: le tre donne del Labour e la speranza di una politica nuova.

Dopo 14 anni di governi Conservatori in Gran Bretagna ha vinto il Labour. Come già abbiamo detto è stata più che una vittoria del Labour, una sconfitta dei Tory, favorita dal nuovo partito di destra di Farage che ha portato via dai Tory il 14,3% dei voti facendoli crollare in moltissimi dei 650 collegi dal 43% (di 5 anni fa) al 23%, sotto quindi il Labour (33,7%) che ha così vinto 412 seggi su 650 prendendo anche meno voti (in valore assoluto) di 5 anni fa (anche se è cresciuto in percentuale di +1,7%).

Il Labour ha ottenuto anche la quota di voti più bassa di sempre nelle aree svantaggiate e la più alta nelle aree più benestanti, in coerenza con la svolta moderata del suo leader Starmer, il quale sa bene quanto rischia alle prossime elezioni, soprattutto se non riuscirà a limitare e regolare l’immigrazione (che è il cavallo di battaglia di Farage) e a non invertire il declino del benessere nella maggioranza dei britannici.

Il programma di Starmer si basa su tre filoni dietro ai quali stanno tre donne ispiratrici (due al Governo e una fuori, a noi nota perché è un’economista italo-americana). Si tratta di Mariana Mazzuccato che sostiene da sempre l’importanza del ruolo propulsivo dello Stato nell’economia, con massicci investimenti pubblici nella politica industriale capaci di catalizzare le imprese private verso obiettivi ambiziosi, e in cui il ruolo strategico rimane quello dello Stato o di imprese controllate dallo Stato. Una scelta opposta all’idea che il “libero mercato” possa generare benessere per la maggioranza e quindi di uno Stato che si defila e appalta le grandi scelte alla finanza e alle grandi corporation.

Rachel Reeves

La seconda donna è Rachel Reeves, nuova ministra delle finanze del governo britannico e prima donna a ricoprire questo ruolo, autrice di “The Everyday Economy” (L’economia della vita quotidiana) dove sostiene che la politica economica deve tornare a preoccuparsi dei beni e servizi importanti nella vita quotidiana delle persone: trasporti, sanità, assistenza sociale, istruzione, servizi di pubblica utilità, piccolo commercio, dopo l’ideologia (che va avanti da 20 anni) dell’importanza della gestione finanziaria e che solo il privato è bello.

Angela Rayner

 

La terza donna è Angela Rayner, ex sindacalista, cresciuta in una famiglia poverissima con la sola madre, che si occuperà come ministro delle politiche per la casa, delle comunità e del governo locale e con particolare attenzione ai “luoghi che non contano, dove sono cresciute le diseguaglianze sociali, economiche, in territori marginalizzati e diventati anonimi, in quanto i Tory avevano puntato tutto sul potenziale innovativo della classe creativa nelle grandi città, sui servizi finanziari della City e sull’alta tecnologia.

 

Così potrebbe essere (ma va verificato) che stiamo passando da leader dove l’immagine è tutto a leader veri, che lavorano dietro le quinte, che sanno costruire una squadra e in cui il fare è più importante dell’immagine,
Se il programma Labour dovesse rispondere con successo alla diffusa rabbia e risentimento, un sentiment che è presente in tutti i paesi occidentali (dall’Europa agli Stati Uniti), sarebbe una scelta inaspettata. Per questo sarà importante seguire con attenzione il caso britannico.

Cover: Mariana Mazzucato – ph. Stuart Robinson

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Andrea Gandini

Economista, nato Ferrara (1950), ha lavorato con Paolo Leon e all’Agenzia delle Entrate di Bologna. all’istituto di studi Isfel di Bologna e alla Fim Cisl. Dopo l’esperienza in FLM, è stato direttore del Cds di Ferrara, docente a contratto a Unife, consulente del Cnel e di organizzazione del lavoro in varie imprese. Ha lavorato in Vietnam, Cile e Brasile. Si è occupato di transizione al lavoro dei giovani laureati insieme a Pino Foschi ed è impegnato in Macondo Onlus e altre associazioni di volontariato sociale. Nelle scuole pubbliche e steineriane svolge laboratori di falegnameria per bambini e coltiva l’hobby della scultura e della lana cardata. Vive attualmente vicino a Trento. E’ redattore della rivista trimestrale Madrugada e collabora stabilmente a Periscopio.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it