LORO CONTINUERANNO A ODIARE, NOI AD AMARE:
la risposta di Mediterranea al fango di Panorama e La Verità
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Loro continueranno a odiare, noi ad amare
Un’operazione volgare e vergognosa, con uso diffamatorio e offensivo di menzogne, viene messa in atto oggi contro Mediterranea e alcuni nostri compagni, da Panorama“, da La Verità e dal loro direttore Maurizio Belpietro. Abbiamo già dato mandato allə nostrə legali di procedere legalmente per denunciare i responsabili innanzi alle competenti autorità giudiziarie.
Ma è importante capire come funziona questo dispositivo, ben oliato, di attacco a chi sostiene il soccorso civile, in questo caso alla Chiesa di Papa Francesco. Vi sono apparati nel nostro paese che hanno accesso a intercettazioni di conversazioni e mail personali i cui contenuti sono tutelati dal segreto d’indagine, se parte di inchieste della magistratura. Quante volte abbiamo sentito strillare, dalle stesse pagine da cui oggi parte l’operazione di menzogna mediatica contro di noi, allo “scandalo dei processi a mezzo stampa”?
Oggi quello che vedete su “Panorama” e “La Verità” è un processo a mezzo stampa. Senza giudicə, senza tribunali, senza avvocatə, senza contraddittorio, in pieno modello inquisizione: i signori che firmano questa porcheria, si ergono al di sopra di ogni legge e strisciano molto al di sotto di ogni decenza. L’articolo, la copertina, ogni parola scritta, ha un unico obiettivo: screditare le persone e i movimenti che sostengono le loro lotte, intimidire, lanciare un messaggio in stile mafioso: vi colpiremo, voi e tutti coloro che osano sostenervi.
La tecnica è sempre la stessa: sono state prese frasi estrapolate da intercettazioni e sono state rimontate ad arte, in modo da costruire il “mostro” e poterlo sbattere in prima pagina. Sono state scritte menzogne e falsità, come ovviamente dimostreremo davanti a unə giudice. Sono state tirate in ballo persone a noi molto care, come Papa Francesco, che non ci ha mai abbandonato in questi anni in cui abbiamo osato disobbedire all’odio e all’indifferenza verso i nostri fratelli e sorelle che muoiono a migliaia nei lager libici finanziati dall’Italia, o in mare a causa della voluta omissione di soccorso, in questa nuova e atroce guerra contro l’umanità.
Nessunə di noi si è mai arricchito, anzi, ma questo è facile da riscontrare. Come è facilmente dimostrabile, – i bilanci della nostra associazione sono pubblici e consultabili – il 90 per cento di ogni singolo centesimo raccolto va alle missioni e non a persone. Il rimanente dieci per cento serve a fare funzionare un’associazione che ha migliaia di sociə, oltre 40 gruppi locali, che si sta espandendo in Europa. Questo dà estremo fastidio a chi ha costruito la sua fortuna spargendo veleni e istigando da sempre all’odio razziale.
Soccorrere l’altro, praticare la solidarietà verso chi è respintə, violentatə, discriminatə, annientatə e distruttə nell’umanità con le violenze, le sevizie e le torture è diventato pericoloso. Non abbiamo mai avuto paura dei tribunali, dei processi, delle inchieste, alle quali noi non ci sottraiamo usando una immunità parlamentare che non abbiamo e non vogliamo. La lunga sequenza di assoluzioni che abbiamo collezionato, in merito ad accuse che ci sono sempre state rivolte con l’intento di fermarci, parla da sola. Ma non è questo il problema.
Un apparato del genere, formato da funzionariə pubblicə che utilizzano soldi pubblici per intercettare e pedinare per anni, per poi fornire a pennivendoli compiaciuti materia per organizzare un processo a mezzo stampa, è un problema serio, che mina le basi della democrazia e delle nostre libertà costituzionali.
Quando il lavoro di funzionariə di Polizia, servizi e Guardia di Finanza viene messo al servizio non della Costituzione, ma degli interessi dei Governi, è un problema per la democrazia. Quando si usano i contributi pubblici per l’editoria, pagati con le tasse dellə cittadinə, per scrivere falsità e colpire la dignità delle persone, è un problema. Per la democrazia. Le menzogne verranno certamente monetizzate, la diffamazione anche.
Chi è attaccato da quanto scritto, come Papa Francesco, ha la solidarietà e la fraternità nostra e di moltitudini di persone in ogni parte del pianeta, e di certo non ha paura.
Noi persevereremo, continueremo a fare quello che non vogliono che facciamo, soccorrere ed essere salvatə dall’orrore che ci circonda.
Loro continueranno ad odiare, noi ad amare.
Bologna, 29 novembre
CONSIGLIO DIRETTIVO DI MEDITERRANEA
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