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“La conoscenza è potere”: nel 1932 Lewis Michaux apre ad Harlem la prima libreria afroamericana

Articolo pubblicato il 19 Febbraio 2024, Scritto da Nicola Gemignani

Tempo di lettura: 3 minuti


Lewis Michaux: “La conoscenza è potere”.

La Storia Della Prima Libreria Americana Aperta Alle Persone Nere: Un Simbolo di Resistenza e Cultura.

Negli annali della storia americana, tra le pagine segnate da ingiustizie e lotte per i diritti civili, emerge un capitolo significativo che riflette la perseveranza e la forza della comunità nera: la nascita della prima libreria aperta esclusivamente alle persone di colore negli Stati Uniti.

La storia della prima libreria afroamericana negli Stati Uniti risale al periodo post-Guerra Civile, un’epoca caratterizzata da profondi conflitti sociali e razziali. Era il 1932 – ho cercato ovunque il giorno preciso dell’inaugurazione ma gli annali non lo riportaano e Lewis Michaux inaugura la National Memorial African Bookstore.
Prima di allora Michaux vendeva libri su un carro e poi in un piccolo negozio sulla Settima Avenue, come si chiamava allora la strada. Guadagnava talmente poco da essere costretto a dormire nel retro della sua libreria.
La National Memorial African Bookstore divenne in breve tempo un punto di riferimento per gli intellettuali neri, gli attivisti e i semplici cittadini desiderosi di conoscere la propria storia e cultura. Per la comunità di Harlem era più semplicemente la “House of Common Sense and the Home of Proper Propaganda”.

Lewis Michaux nella sua libreria

Michaux ripeteva spesso che “la conoscenza è potere” e ha dedicato la sua vita alla diffusione di libri che celebrano l’eredità africana e afroamericana e contro il razzismo. Odiava la parola “negro“, sostenendo che fosse una parola usata per gli schiavi e che negasse a un popolo la sua storia e la sua patria.

La National Memorial African Bookstore non era solo un luogo di vendita di libri, ma anche un centro di dibattito e organizzazione per la comunità nera.
La libreria di Lewis Michaux ha accolto numerosi personaggi illustri, tra cui Malcolm X, Muhammad Ali, Langston Hughes e Kwame Nkrumah, che divenne in seguito il primo presidente del Ghana.

In particolare, la storia racconta che fu proprio grazie alle discussioni con Malcom X, sui diritti della comunità, che la libreria riuscì a coinvolgere sempre più persone e dare il via a molte iniziative politiche e culturali.

La National Memorial African Bookstore di Hzarlem N.Y..

Anche negli anni ’60 e ’70, durante l’epoca dei grandi movimenti per i diritti civili, la libreria è stata oggetto di minacce, intimidazioni e attacchi da parte di gruppi razzisti. Tuttavia, Michaux e la comunità hanno resistito con determinazione, difendendo il loro diritto di avere uno spazio culturale autonomo.

La National Memorial African Bookstore ha lasciato un’impronta indelebile nella storia americana. Il suo spirito di resistenza e celebrazione della cultura nera continua a ispirare le generazioni odierne.
Nel 2022 è stato commemorato il 90º anniversario dall’apertura, ricordando il suo contributo alla lotta per l’uguaglianza e la valorizzazione dell’eredità afroamericana.

In un momento in cui la diversità e l’inclusione sono al centro del dibattito nazionale, la storia della prima libreria afroamericana ci ricorda il potere della conoscenza e della cultura nel superare le divisioni e costruire un futuro più equo e solidale.

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Nicola Gemignani

Marina di Carrara, il mare e una buona lettura, non chiedo altro. Amo l’estate e odio l’ipocrisia. Amo Sergio Zavoli, il suo libro “La notte della Repubblica” e la libertà. Ariete da generazioni (padre, nonna, nonno, zie), sono un nerd mancato.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani