LIBERIAMOCI DAL FOSSILE! – 6 MAGGIO 2023 MANIFESTAZIONE NAZIONALE A RAVENNA
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6 MAGGIO 2023 MANIFESTAZIONE NAZIONALE A RAVENNA
di Campagna Per Il Clima – Fuori dal Fossile – Rete No Rigass No Gnl – Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna
Il prossimo 6 maggio giornata nazionale di lotta per fuoriuscire dal sistema fossile
Costruiamo le convergenze di tutte le mobilitazioni sociali
L’ambiente e la svolta ecologica devono diventare la frontiera avanzata della lotta per il lavoro e i diritti
In tutto il Paese e in tante parti d’Europa e del mondo sta crescendo la mobilitazione sociale per costruire la possibilità di vivere in modi diversi da quelli che fino ad ora ci sono stati imposti e che ci stanno portando alla catastrofe climatica, che va ad aggiungersi alla crisi economica in un quadro in cui peggiora la qualità della nostra vita per difendere gli interessi di pochi.
L’aumento della temperatura, la desertificazione, la siccità, che porteranno a una sempre più grave crisi alimentare, all’impoverimento collettivo, alle guerre continue, alle inevitabili migrazioni climatiche, e l’aggravarsi di tutti i tipi di sfruttamento e di umiliazione dei diritti sono il motore della nostra lotta.
Le prossime settimane e i prossimi mesi saranno teatro di molte mobilitazioni sociali, per contrastare le politiche che ci governano e per riaffermare i diritti civili. In questo programma l’Ecologia non è un tema fra i tanti. Essa deve diventare sempre di più la via maestra da percorrere per costruire l’orizzonte di una società più giusta e un mondo realmente vivibile per chi verrà domani. E quindi la trasformazione radicale del modello produttivo e sociale deve divenire punto di vista strategico di ogni lotta e delle sue rivendicazioni. Attivarsi oggi per la vera svolta energetica, per realizzare un sistema davvero alternativo che renda l’energia sostenibile in termini di costi economici ed ambientali, è una componente fondamentale per resistere alle politiche sbagliate e avviare quelle giuste.
Nei vertici del settore energetico, e purtroppo anche in gran parte del mondo politico e delle Istituzioni, si parla con insistenza di ricoprire il nostro Paese con una fittissima rete di strutture dedicate al gas. Mentre a Piombino è già arrivata la grande nave rigassificatrice, e tra poco un’altra dovrà arrivare a Ravenna, si stanno già progettando molte altre strutture di rigassificazione in Sardegna e in Calabria, si riparla del medio e basso Adriatico, si pensa al Golfo di Trieste, alla Liguria e a potenziare gli altri siti (Livorno, La Spezia e Rovigo) dove gli impianti di rigassificazione ci sono già. E naturalmente si dissemineranno le coste d’Italia di depositi di GNL. Contemporaneamente, si progettano e si realizzano altri gasdotti, altri siti di trivellazione, e tutte quelle strutture che ci legheranno al sistema estrattivista per sempre. Strutture che renderanno il gas, già ambientalmente insostenibile, più costoso.
Si punta tutto su queste opere costosissime per le tasche di tutte e tutti noi, che non ci porteranno benefici in termini di economia né di indipendenza energetica, ma che vengono spacciate per strategiche, quando in verità la strategia è solo volta a garantire extra profitti alle multinazionali dell’oil&gas.
Non va tralasciato che sono pericolose per la sicurezza e per la salute, spesso classificate fra gli impianti “ad alto rischio di incidente rilevante”, nocive per la qualità dell’aria e per l’ambiente marino, pesantissime dal punto di vista della crisi climatica.
La comunità scientifica insiste inascoltata nell’appello ad iniziare al più presto la riduzione delle emissioni dovute alle fonti fossili e la sua sostituzione con le fonti rinnovabili, ma da parte del Governo, di gran parte dei poteri locali e del mondo industriale si insiste a potenziare l’intero sistema estrattivista. Si vuole dichiaratamente fare del nostro Paese il punto centrale di tutto il “sistema fossile” nel Mediterraneo, con il quale saremo condannati a convivere. Una grave minaccia al futuro, nostro, delle nostre figlie e figli, nipoti e delle future generazioni. Purtroppo dobbiamo prendere atto che anche la Regione Emilia Romagna, il cui Presidente è stato nominato (al pari di quello toscano) Commissario Straordinario per il rigassificatore, e il Comune di Ravenna, nonostante le intenzioni più volte affermate di voler favorire la transizione ecologica, fanno parte del fronte che sostiene il potenziamento e l’estensione del sistema fossile.
Questo modello di sviluppo vecchio e anacronistico va cambiato in profondità, con una decisa svolta verso rinnovabili, produzione energetica diffusa e decentrata, risparmio ed efficientamento; le opportunità produttive e occupazionali, della svolta ecologica sono gigantesche, e in grado di contribuire al contrasto alla povertà energetica, alla difesa dei ceti più fragili, oltre che ad espandere i processi democratici e di controllo dal basso.
La Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile, la Rete No Rigass No Gnl, la Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell’Emilia-Romagna stanno da anni tracciando un percorso che ha portato ad incontrare molte sensibilità e molte esperienze, cresciute nelle innumerevoli vertenze per la difesa dell’ambiente, della salute, del clima e della democrazia, che ha segnato tappe fondamentali, fra le quali la recente lotta di Piombino con la manifestazione dell’ 11 marzo scorso. In continuità con tali esperienze, fin dall’inizio del percorso che si snoda in tutta Italia sotto il nome di “Territori in cammino”, abbiamo indicato il 6 maggio come data per la tappa ravennate. Altre iniziative di uguale rilevanza organizzate nel frattempo, che trattano le tematiche del lavoro e della lotta alla violenza sulle donne, sono altri tasselli di un disegno complessivo di lotta alle disuguaglianze, alla povertà, allo sfruttamento e al calpestamento dei diritti primari delle cittadine e dei cittadini.
Invitiamo tutte e tutti quindi alla mobilitazione in generale, nel nostro caso per la lotta alla deriva fossile alla
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Sabato 6 maggio 2023 a Ravenna
con appuntamento alle ore 14 in testa Darsena di città
Campagna Per Il Clima – Fuori dal Fossile – Rete No Rigass No Gnl – Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna
Cover: FSRU GOLAR TUNDRA NAVE RIGASSIFICATRICE FSRU GOLAR TUNDRA, PIOMBINO (foto GEA Greem Economy Agency)
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RAVENNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 6 MAGGIO: HANNO TOLTO LA PIAZZA AL POPOLO
A due giorni dalla manifestazione nazionale “Per la giustizia climatica” indetta da campagna Per il Clima Fuori dal Fossile, Rete Norigass NoGnl e Rete Emergenza Climatica e ambientale Emilia-Romagna, a cui hanno aderito tante realtà ambientaliste e pacifiste di tutto il paese, la Questura ha comunicato che il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza ha deciso uno stravolgimento totale del corteo e della manifestazione così come era stata in precedenza concordata e concessa. Il corteo è ridotto a meno della metà delle strade, strade marginali, non frequentate e scarsamente abitate, e ci si dovrà fermare in Piazza Kennedy anziché arrivare in Piazza del Popolo.
La motivazione portata è che il percorso concordato creava disagio alla cittadinanza.
Una decisione autoritaria e prepotente che è arrivata proprio ieri,
giorno del disastro idrogeologico della nostra regione esito di decenni di assenza di politiche di tutela del territorio e dell’ambiente. Non è stato il maltempo, né la pioggia, tanto meno le nutrie e gli istrici. E’ stato un effetto della crisi climatica che la politica continua imperterrita a sottovalutare rendendosi complice e responsabile dell’insicurezza delle nostre vite.
Cercare affannosamente di allontanare il corteo dal cuore della città con motivazioni imbarazzanti significa evidenziare la fragilità, l’isolamento e l’incapacità della politica e delle istituzioni di confrontarsi sul problema più drammatico che l’umanità si trova a dover affrontare: non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale e non c’è giustizia ambientale senza giustizia sociale.
Ci domandiamo: perché non condividere con gli organizzatori le criticità che una manifestazione nazionale può presentare e trovare insieme soluzioni soddisfacenti? perché nelle altre città del paese è possibile esprimere democraticamente il dissenso e nella nostra no? perché ci è negata Piazza del Popolo, il luogo e lo spazio di tutte e di tutti, sede di Comune e Prefettura, le 2 istituzioni più importanti della città? perché tanta preoccupazione e tanta necessità di contenere un corteo ecologista e pacifista? di chi sono gli spazi e i luoghi pubblici della città?
Viene il dubbio che ci sia stato uno scambio. I soggetti pericolosi sono quelli che pensano di essere i padroni della terra oppure quelli che la terra stanno cercando di salvarla?
Se sei dalla parte di chi vuole il pianeta e le nostre vite sane, salve e libere vieni in stazione sabato 6 maggio alle 14 alla manifestazione nazionale Per la giustizia climatica.
Una decisione vergognosa: il comitato per l’ordine e la sicurezza di Ravenna ha cambiato il percorso del corteo di sabato, impedendo che esso arrivi nella piazza centrale, Piazza del Popolo, con la motivazione vergognosa che esso crea disagio alla cittadinanza. Una decisione antidemocratica, che a me fa dire che è importante che tutt* quell* che possono vengano sabato a Ravenna
Incredibile e assolutamente vergognoso! Un clima da regime. Ma la manifestazione si farà. E sarà un successo!