Questo testo, scritto da chi è in carcere ormai da 5 anni, esprime il difficile percorso di introspezione e di successiva consapevolezza che una persona ristretta ha bisogno di fare su se stessa per poter iniziare un lavoro di rieducazione serio, che possa aver possibilità di successo per il rientro nella società.
(Mauro Presini)
Il Diavolo
di L.
L’ho incontrato nell’infanzia, nella mia timidezza, nei miei timori, nelle mie quotidiane ansie, nelle mie vergogne, nella privacy, nei tabù, nell’adolescenza e, per poco tempo e sporadicamente, mi sentivo libero.
Il mio egocentrismo mi è servito per superare gli ostacoli e sentirmi realizzato.
Che boomerang!
È ritornato come autolesionismo sino alle molteplici condanne e, in carcere, sono stato travolto in quel vortice: il diavolo.
Il diavolo mi aveva talmente posseduto che io mi sentivo un re ma il re dei diavoli.
Ora piango e mi sono purificato l’anima comprendendo con estrema luce, presente e futura, le parabole di Gesù.
Io sono nato puro, ho commesso gravissimi errori di gioventù in quanto diavolo felice.
Ora, riprendo la mia vita in mano e sono vaccinato al diavolo.
Scusate il ritardo.
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Mauro Presini
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