LA STORIA DELL’ARTE IN BREVE RACCONTATA DA GENNARO SANGIULIANO
(con il tacito consenso di E. H. Gombrich)
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LA STORIA DELL’ARTE IN BREVE RACCONTATA DA GENNARO SANGIULIANO
(con il tacito consenso di E. H. Gombrich)
Tutto cominciò con Giotto da Vinci che, volendo disegnare una pecora sopra ad un masso, fece in realtà una gigantesca mela verde con bombetta. Il suo maestro Magritte, a cui venivano solo manghi e papaye, lo riempì talmente di legnate che il povero Giotto divenne cubista e, assieme al Punturicchio, inventò l’iniezione antidolorifica.
Poi fu il turno di Raffello Carrà che, sulla base delle teorie di Galilei, inventò il Tuca-Tuca ed i gessetti colorati alla frutta, che si potevano anche mangiare tra un affresco e l’altro, nelle Stanze vaticane. Nello stesso periodo, Giorgio Morandi, ubriaco perso, si schiantò contro un platano, andando a cento allora, perché aveva fuso il Bronzino, inventando così la natura morta con bottiglie vuote. Ricoverato in manicomio, assieme al grande capo indiano e scrittore Torquato Pazzo, autore del romanzo di fantascienza: La striscia di Gaza liberata, conobbe il Giorgione, un infermiere gigantesco dal peso di duecentocinquanta chili, che puzzava come un Goya.
Assieme al Tintoretto, i quattro aprirono una lavanderia a gettoni, dove Jackson Pollon fece le sue prime esperienze di Action Painting, decolorando con la candeggina, al grido di: “sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria!”, la Dama con la civetta di Leonardo Sciascia. Ma non finisce qui. Botero, stufo di disegnare ciccioni, divenne un agente Herbalife, mentre Botticelli dipinse La Primavera, in versione Soft Porn, per il paginone centrale di Playboy, di cui era divenuto direttore il Beato Angelico. Vittore Carpaccio illustrò il ciclo de Le storie di Sant’Ursula, per la sala del Parlamento europeo e per arrotondare, aprì un ristorante con il Pollaiolo.
Si arriva così ai giorni nostri, dove Salvini Dalì dipinge Giorgia delle sfere, ispirandosi alla vivacità dei discorsi della Meloni, e Michelangelo partecipa a Temptation’s Island, sbaragliando la concorrenza. Per forza, il programma è un’assoluta Pietà.
Cover: Arte parodiata
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Stefano Agnelli
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