La Resistenza CPS risponde al Comune:
Il “degrado” è voler cancellare un’esperienza decennale
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La Resistenza risponde al Comune: Il “degrado” è voler cancellare un’esperienza decennale
Siamo le volontarie e i volontari del CPS La Resistenza. Abbiamo appreso stamani di alcune dichiarazioni a mezzo stampa della Giunta Comunale rispetto al fatto che la stessa non avrebbe ricevuto da parte nostra il progetto richiestoci ai fini dell’Ordinanza 1069/2023 di chiusura del CPS (prorogata successivamente con l’Ordinanza 1488/2023).
E finalmente ci siamo!
Non hanno nemmeno letto le mail!!
Quanto è credibile sostenere di non aver ricevuto una PEC inviata il 16 Novembre 2023 a ben sette indirizzi mail/pec istituzionali?
Ipotizzando per assurdo che la PEC contenente il progetto che ci è stato richiesto non sia stata ricevuta per problemi informatici (altro attacco hacker?!), perché non ci è stata data, comunque, una risposta ad altre tre precedenti PEC contenenti una richiesta di accesso agli atti e una comunicazione fondamentale, inoltrata in data 03/09/2023, in cui si riportava un resoconto dettagliato dei sopralluoghi da noi svolti con l’invito a un incontro urgente con l’Amministrazione e i tecnici comunali?
Ancora una volta, ipotizzando per assurdo che nessuna di queste PEC sia pervenuta, è successo forse lo stesso con le altre sei mail ordinarie (tra agosto 2023 e gennaio 2024) che in calce richiedevano un incontro urgente e chiarimenti?
Alla nostre numerose richieste poi bisogna sommare anche le pec inviate da ANCESCAO Provinciale (il 19/10/23 ed il 13/11/23) che non hanno ricevuto alcuna risposta (forse a questo punto nemmeno una lettura).
Alleghiamo in calce a questa lettera le copie delle PEC inviate dal CPS e qualche foto del “degrado”, pre e post ordinanze comunali, a confronto.
Pensiamo tuttavia che il punto focale di questa vicenda non sia stato sufficientemente tenuto in considerazione: si parla di una APS scalzata dalla propria sede che, per amore delle proprie attività, raccoglie e offre più di 16000€ all’Amministrazione per svolgere dei lavori in uno stabile di proprietà del Comune stesso. Indifferenza e silenzio.
Questo è il vero “degrado”: sputare sopra un’esperienza solida con una storia ultradecennale con il solo scopo di cancellarla senza offrire alternative di sede, provare a ostacolare con metodi ostruzionistici gli sforzi profusi dalle volontarie e dai volontari del CPS e, in ultima, snobbare le soluzioni proposte.
Ci è sempre stato detto di non limitarci alla polemica, ma di essere costruttivi e propositivi: così abbiamo fatto, eppure ancora oggi l’Amministrazione continua imperterrita a diffondere notizie inesatte e a dimostrare una mancanza totale di responsabilità istituzionale.
Le volontarie e i volontari del CPS “La Resistenza”
In copertina: un pranzo a La Resistenza prima dell’ordinanza di chiusura comunale
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