La nave Geo Barents a La Spezia, la accoglie una manifestazione. Oggi un presidio davanti alla prefettura
La nave Geo Barents di Medici senza Frontiere è arrivata oggi a La Spezia, il porto lontanissimo dalla zona dei salvataggi indicato dalle autorità italiane, in anticipo sull’orario previsto. A bordo 237 persone di 22 nazionalità diverse, tra cui 87 minori, compresi bambini piccolissimi e 27 donne. Le operazioni di sbarco sono iniziate nel pomeriggio e dovrebbe concludersi entro stasera.
Ad accogliere la nave al Molo Italia un presidio di un centinaio di persone organizzato da Pd, Pci, Articolo 1, Rifondazione comunista, LeAli a Spezia/Lista Sansa, Orizzonte Spezia, Avanti Insieme + Europa, Cgil, Arci, Circolo operaio, Anpi, Buon Mercato e Libera. I partecipanti hanno aperto uno striscione con la scritta “Welcome refugees” e mostrato cartelli che dicevano “Io accolgo perché non ho paura”, “Prima le persone poi le frontiere”, “Accolgo perché non posso chiudere gli occhi”.
Lunedì 30 gennaio è previsto un secondo presidio alle ore 11 sotto la Prefettura, per protestare contro il Decreto Piantedosi, “volto a colpire le Ong che andrebbero invece ringraziate per la loro azione meritoria di salvataggio delle vite umane”, come denunciato dai promotori.
Resta infatti da vedere se il decreto verrà applicato contro una nave che ha svolto tre salvataggi, secondo l’illegale e inumana norma che impone di effettuarne uno solo. Il rischio è di una multa da 10.000 a 50.000 euro e un fermo amministrativo di 20 giorni. “Non abbiamo fatto nulla di contrario alle norme. Non possiamo abbandonare persone in mare”, ha ricordato Juan Matias Gil, capo missione di MSF.
Cover: La Spezia, accoglienza dei 237 migranti sbarcati dalla nave di soccorso Geo Barents (Foto di https://www.facebook.com/orizzontespezia)

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redazione Pressenza
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
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