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La lezione del taglio degli alberi di Viale Volano 

Il dibattito che si è sviluppato in questi giorni sul taglio degli alberi di Viale Volano tra esponenti dell’attuale e della passata amministrazione, impegnati nel rimpallarsi la responsabilità dello scempio, ha chiarito almeno i termini della questione.
Il 3 dicembre 2018 il Consiglio Comunale, con un solo voto contrario (per la cronaca allora nel Consiglio erano presenti PD, Ferrara concreta, SEL, M5S, FI, Fd’I, Lega Nord, GOL, unico contrario), quindi con il consenso dell’opposizione di allora (l’attuale maggioranza), approva una variante urbanistica al Piano operativo che recepisce “l’intervento, proposto dalle società Immobiliare Volano S.r.l. e Car-Lux S.r.l. […] che propone la demolizione integrale degli edifici esistenti e la realizzazione di una nuova medio piccola struttura commerciale, con la cessione gratuita al Comune della porzione di lotto frontistante le Mura estensi e la realizzazione di un collegamento ciclopedonale fra le piste ciclabili esistenti nel vallo delle Mura e in viale Volano.”
[dal verbale della seduta del 3.12.2018]. “Chi è senza peccato…” verrebbe da dire.
Il progetto dell’intervento viene approvato nel 2021 dall’Amministrazione Fabbri e, nel gennaio 2024, gli alberi vengono quindi tagliati. Interessante, per chiarire la questione, è un inciso, contenuto in un recente post del Sindaco Fabbri, dove chiarisce quale sia la porzione di vallo che i proponenti del progetto si impegnano a cedere gratuitamente al Comune: “quella degli alberi”, dice il Sindaco.
Riassumendo, la scelta, discutibile ma non discussa, di permettere la realizzazione di un’ulteriore struttura commerciale “medio piccola” (un discount) è della passata amministrazione. Il progetto, con relativa previsione del taglio degli alberi, è approvato dall’attuale. La proprietà del terreno su cui è avvenuto il taglio, e quindi degli alberi, è del Comune. Ci sembra onestamente impossibile pensare che l’attuale Giunta e in particolare il Sindaco e l’Assessore Balboni, con delega all’Ambiente, non abbiano potuto fare nulla.
Posto allora che tutti si dichiarano comunque contrari al taglio degli alberi, e nessuno se ne assume la responsabilità, cosa è potuto accadere?
L’ipotesi più credibile è che, per trascuratezza o per una comunque allarmante e colpevole carenza di personale, l’attuale amministrazione non abbia seguito con la necessaria attenzione l’approvazione e l’esecuzione del progetto, salvo poi sollevare l’attuale polverone per coprire le proprie responsabilità e, perché no, screditare un avversario.
Più difficile ci sembra che tutto sia stato costruito ad arte per questo scopo. In ogni caso sono mancati, come al solito, l’informazione dei cittadini e il loro coinvolgimento. Ma la cosa più incredibile è il ruolo sfacciatamente ancillare dell’Associazione Fare Verde, troppo vicina all’Assessore Balboni per pensare che non sapesse tutto con largo anticipo: mai avevamo visto infatti, in decenni di partecipazione e di osservazione di lotte per la difesa degli alberi, in Italia e altrove, una mobilitazione ex post, a scempio già avvenuto, con il solo intento propagandistico.
Di fronte a tutto ciò ci sembra assolutamente pertinente la proposta di Anna Zonari, candidata de La Comune di Ferrara e sostenuta da una coalizione di cui facciamo parte, affinché la prossima Amministrazione si doti di un Piano organico del Verde, al quale tutte le future scelte urbanistiche debbano uniformarsi.
Alleanza Verdi Sinistra e Possibile di Ferrara
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