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L’ultimo spettacolo del Teatro OFF: Un giorno tutto questo finirà

Il 7 novembre ha debuttato a Ferrara l’ultimo spettacolo di FERRARA OFF, associazione di promozione sociale che opera nel settore delle arti performative, dal titolo Un giorno tutto questo finirà. L’associazione vanta una solida rete di collaborazioni con enti locali – in termini di ospitalità, coproduzione e scambi – tra cui Fondazione Ferrara Arte, Teatro Comunale Claudio Abbado, Ferrara Musica, Jazz Club Ferrara, Museo di Storia Naturale, Arci Ferrara

Ho assistito all’ultima replica serale il 17 novembre, mentre per chi è interessato rimangono le date delle Matinée : Incontro fra generazioni a Teatro 11, 13, 19, 20, 21, 22, 23, 25 novembre 2024, ore 11:00.

Diana Höbel – Ph Giacomo Brini

Lo spettacolo vuole rappresentare il declino della civiltà occidentale, pervasa da paure di catastrofi incombenti (dalla pandemia all’inquinamento globale, dalla crisi economico-politica alla guerra nucleare) messo a confronto con l’altrettanto pericoloso, ma più vitale, mondo da cui provengono i migranti. Viene messo in scena il racconto della storia di una donna africana che ha perso tutto e che cerca di raggiungere l’Europa, che per lei rappresenta un luogo di salvezza.
Tutto lo spettacolo è infatti liberamente ispirato al racconto Khady Demba di Marie Ndiaye (Histoire de Khady Demba: Trois femmes puissantes), ideazione di Diana Höbel e Giulio Costa, con Diana Höbel e Marco Sgarbi, regia di Giulio Costa.
La scenografia, ridotta ad un tavolo pieno di oggetti per lo più inutili e a due sedie, sottolinea lo scarto fra il racconto della protagonista, che non smette mai di parlare e il silenzio del compagno che si limita per quasi tutta la durata dello spettacolo a selezionare e mettere in ordine gli oggetti ritenuti utili. Lei parla e lui “mette ordine” in un’incomunicabilità non solo di parole, ma anhttps://www.ferraraoff.it/chi-siamo/che di gesti, ridotti al minimo della routine di sopravvivenza.
Il declino dell’occidente è efficacemente rappresentato dallo scarto fra la  povertà dei gesti e il fiume di parole che raccontano l’eroismo di Khady Demba, riportando senza sosta riflessioni, emozioni, sensazioni della protagonista occidentale, interpretata da Diana Höbel, in un gemellaggio  spirituale con la donna nigeriana.

Marco Sgarbi – ph Giacomo Brini

Crisi della coppia occidentale, ridotta all’osso della routine rassicurante di un rapporto apparentemente di lunga data, in effetti con la funzione di paracadute nel disastro imminente della civiltà occidentale.
Con uno scatto che ha del colpo di scena, infatti, il compagno apparentemente acefalo di fronte alla donna cosciente, rivela la sua vera natura di “salvatore”, approntando uno zaino di sopravvivenza, enorme e quasi ridicolo nella quantità di attrezzi da cui penzolano, facendo un salto sul tavolo da cui declama la sua intenzione di fuggire. Rivela cioé di essere un prepper,  un individuo che  si prepara attivamente a difendersi negli eventi estremi. La fuga però è rifiutata della donna, non convinta dall’assenza di mete e di obiettivi.

Il nuovo spettacolo del Teatro OFF  mette in scena con stile iperrealistico le problematiche odierne, con accenti ironici e talvolta sarcastici, strappando a momenti nello spettatore  un sorriso amaro. Fondamentalmente didattico nella rappresentazione, sia delle problematiche planetarie, sia delle reazioni paradossali delle popolazioni, è rivolto in particolare agli studenti delle superiori e agli universitari.

In copertina e nel testo alcune foto di scena dello spettacolo – ph Giacomo Brini

Per leggere tutti gli articoli di Eleonora Graziani clicca sul nome dell0’autrice. 

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Eleonora Graziani

Laureata in pedagogia e filosofia, PHD in feminist studies presso l’Università di Coimbra. Ha insegnato in Italia e all’estero, in carcere e agli adulti stranieri lingua e cultura italiana. Filosofa femminista ha al suo attivo diverse pubblicazioni sulla mistica femminile.

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