la Biga
la biga, come la chiamano a Ferrara, non è solo un mezzo di trasporto. per molto tempo ha scatenato sogni di gloria prima con Coppi e Bartali, dopo un po’ meno con Pantani. lo sport certo, ma c’è anche altro. le bighe sono diventate oggetto di culto, simbolo vintage, quelle vecchie e malandate sono per non fartele fregare, ti portano all’università, al mercato o a fare commissioni.
poi le super tecnologiche, pieghevoli, assistite sono nate per viaggiare o per caricarle sui treni e andare a lavoro. un mezzo ecologico per eccellenza che ti porta da un punto all’altro, anche lontanissimi. ma non solo per le gare sportive. sulle pagine di Periscopio il viaggio di Valentina, durato due anni, è stato raccontato con dovizia di particolari e corredato da foto mozzafiato. una sfida dal Vietnam all’Italia, in solitaria, passando per mezzo Oriente. altri come lei, semplicemente a portare in giro la macchina fotografica per fissare il mondo attraversato e magari cercare di cambiarlo, un po’ di più, un km alla volta.
ecco di cosa parliamo. la bicicletta è partire. ti permette di osservare il paesaggio e di sudarti il viaggio una pedalata dietro l’altra. un viaggio che forse fa incontrare se stessi col fiato corto, i denti stretti e le gambe stanche. e a ogni giro di ruota ti porta in avanti nel vento, nel sole e nella pioggia. ma poi, la biga è un po’ anarchica, a lei dai un codice della strada tutto tuo. per non farti male, quando la guidi, per un tratto puoi anche decidere di seguire la ciclabile. ma il più delle volte la guidi sui marciapiedi, in mezzo alla folla o in controsenso. solo i semafori forse, quelli per non farsi troppo male.
Cover: foto di Ambra Simeone
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Ambra Simeone
Commenti (4)
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mio padre ci andava ovunque, persino di notte alle scuole serali! me la regalò rossa fiammante quando superai l’esame di terza media. con le canne sulle spalle arrivavo fino al Po’ per pescare. grazie!
grazie Franco per aver condiviso il tuo ricordo altri tempi, altre bici, altre emozioni!!!
Bello e molto condivisibile questo “immaginario”. brava Ambra. Se Ferrara, l’Italia, il mondo fosse “a misura di Biga”, avremmo già fatto tre quarti della rivoluzione. Ho letto su BIKEITALIA che ad Amsterdam hanno realizzato un enorme parcheggio per le biciclette. Dove? Sotto il mare!
grazie Francesco, gli olandesi sono avanti… comunque cominciare a viaggiare più in bici e meno in aereo è già abbastanza rivoluzionario