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Il Referendum  Cittadinanza si farà: raggiunto il quorum di 500.000 firme

Come annunciato ieri dai promotori e certificato dal Ministero degli Interni [Vedi qui], grazie a un vero e proprio tour de force, è stato raggiunto il quorum delle 500.000 firme per il referendum sulla cittadinanza. Si tratta di un grande risultato, per nulla scontato vista l’aria che tira in Italia e le intenzioni del governo Meloni. Naturalmente si tratta solo del primo passo, vincere questa battaglia di civiltà sarà tutt’altro che semplice e occorrerà continuare la campagna di informazione e di mobilitazione.
Come prima cosa, per chi non l’ha fatto, è importante aggiungere la propria firma. C’è solo una settimana di tempo, la scadenza per firmare è il 30 settembre 2024.

Il quesito referendario

“Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole ‘adottato da cittadino italiano’ e ‘successivamente alla adozione’; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza?”.

A cosa serve il referendum  sulla cittadinanza 

Grazie a questo referendum verranno ridotti da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni.
Questa semplice modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini di origine straniera (secondo le stime si tratterebbe di circa 2.500.000 persone) che, in questo Paese, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita.
Partecipare agevolmente a percorsi di studio all’estero, rappresentare l’Italia nelle competizioni sportive senza restrizioni, poter votare, poter partecipare a concorsi pubblici come tutti gli altri cittadini italiani. Diritti oggi negati.
Il Referendum vuole allineare l’Italia ai  maggiori paesi europei che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.

Per avere tutte le informazioni e aderire [Qui]

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Redazione di Periscopio

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